Muos, per il Tarpericoloso per la salute. Stop ai lavori

Il Tar di Palermo ha fermato il Muos perché ritenuto pericoloso per la salute. Accolto il ricorso presentato dal comitato No Muos e da Legambiente. Tira un sospiro di sollievo Niscemi, la città presso cui gli Usa hanno deciso di installare il sistema satellitare di comunicazioni militari

Il Tar di Palermo ha fermato il Muos perché ritenuto pericoloso per la salute. Accolto il ricorso presentato dal comitato No Muos e da Legambiente. Tira un sospiro di sollievo Niscemi, la città presso cui gli Usa hanno deciso di installare il sistema satellitare di comunicazioni militari.

Il sistema di comunicazione satellitare MUOS prevede la realizzazione di quattro satelliti e di quattro stazioni terrestri localizzate in Australia, alle Hawaii, in Virginia e in Sicilia. Qui gli Usa avevano intenzione di sistemare tre antenne paraboliche (denominate “Sistemi ad Obiettivo Utente Mobile MUOS”).

Ma per il tribunale, queste ultime sarebbero pericolose per la salute pubblica visto che supererebbero il limite consentito per le emissioni elettromagnetiche. “Le problematiche riguardanti la mappa del campo elettromagnetico irradiato dalle parabole satellitari del MUOS in asse, fuori asse e in particolare in prossimità del terreno, il livello del campo elettromagnetico irradiato dalle antenne della base NRTF nel breve e nel lungo periodo, i possibili effetti causati dall’interazione di aeromobili con il fascio del MUOS sono trattate rispettivamente dall’ISS, dall’ISPRA e dall’ENAV in maniera non esaustiva e come tale suscettibile di ulteriori doverosi approfondimenti” si legge nella sentenza. È bastato questo al Tar per accogliere i ricorsi, presentati negli ultimi 5 anni.

Una vicenda lunga e complessa, con la palla rimbalzata dal Ministero della Difesa alla Regione Sicilia e che ha visto di volta alternarsi posizioni contrastanti e studi che dimostravano la pericolosità delle antenne. Com’è accaduto alla Regione, che prima ha revocato la decisione di costruire il Muos e poi aveva fatto un passo indietro, con una “revoca della revoca”.

Finalmente il Tar ci ha dato ragione. Proviamo tuttavia amarezza perché questa sentenza arriva quando i lavori per la realizzazione del Muos sono ormai terminati” ha detto Gianfranco Zanna, direttore di Legambiente Sicilia. “Chiediamo ora che l’impianto non entri mai in funzione, perché il Tar ci ha dato ragione proprio sulla questione più rilevante: i possibili danni alla salute delle persone. Antenne precedentemente installate erano per altro già state monitorate dall’Arpa, che aveva evidenziato emissioni pericolose eccedenti la norma. Figuriamoci quelle gigantesche del Muos”.

Probabilmente la sentenza sarà oggetto di appello e, comunque, nei prossimi giorni diffideremo tutte le amministrazioni interessate: Ministero della Difesa, Regione Siciliana, Soprintendenza di Caltanissetta, Agenzia delle Foreste Demaniali a farla osservare pervenendo all’immediato spegnimento dell’impianto in vista della sua demolizione. I comitati territoriali, da parte loro, vigileranno sull’attuazione della sentenza che deve essere immediatamente eseguita dalle amministrazioni interessate. Riguardo proprio al ruolo dei Comitati e degli Attivisti va segnalato come, alla luce della Sentenza del TAR Palermo emerga chiaramente come siano stati gli unici soggetti che si sono opposti alla realizzazione di opere illegittime ed abusive, mentre paradossalmente le forze dell’ordine si adoperavano per garantire l’illegalità, persino consentendo l’ingresso in cantiere di una ditta priva di certificazione antimafia” spiegano i legali del Coordinamento dei Comitati No Muos.

Francesca Mancuso

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