Marine Litter: nei mari italiani galleggia 1 rifiuto di plastica ogni 10 minuti

I mari italiani sono sempre più inquinati. Il 90% dei rifiuti marini è plastica. Nell'Adriatico si contano ben 27 rifiuti galleggianti ogni chilometro quadrato, con un'alta concentrazione di plastica, che arriva soprattutto dalla pesca. Sono i dati comunicati da Legambiente attraverso il viaggio della Goletta Verde 2014e l'indagine Marine Litter.

I mari italiani sono sempre più inquinati. Il 90% dei rifiuti marini è rappresentato da plastica. Nell’Adriatico si contano ben 27 rifiuti galleggianti ogni chilometro quadrato, con un’alta concentrazione di plastica, che arriva soprattutto dalla pesca. Sono i dati comunicati da Legambiente attraverso il viaggio della Goletta Verde 2014 e l’indagine Marine Litter.

Nell’estate 2014 Goletta Verde e Accademia del Leviatano hanno monitorato 1700 chilometri di mare. I rifiuti rilevati sui tratti costieri presi in considerazione sono quasi 700. Il team di osservatori a bordo di Goletta Verde ha incontrato in mare 1 rifiuto di plastica ogni 10 minuti.

Il mare più inquinato dai rifiuti è l’Adriatico. Segue il Tirreno con una densità di rifiuti pari a 26 per chilometro quadrato, ma con la più alta percentuale di rifiuti di plastica, che hanno toccato il 91%. Il 34% è rappresentano da bottiglie di plastica e da flaconi di detergenti. Le buste di plastica sono il 29%.

Lo Ionio invece si trova in condizioni migliori, con “solo” 7 rifiuti ogni chilometro quadrato di mare. Le tratte più dense di rifiuti sono la costa di Castellamare di Stabia, dove si contano più di 150 rifiuti per chilometro quadrato. Sono più di 100 per chilometro quadrato i rifiuti davanti alla costa abruzzese di Giulianova e più di 30 tra Manfredonia e Termoli L’Italia non raggiunge i livelli dell’enorme isola di plastica del Pacifico, ma la situazione è comunque preoccupante.

“Negli ultimi 30 anni – ha sottolineato Stefano Ciafani, vicepresidente di Legambientela produzione mondiale di plastica è cresciuta del 500% e questi manufatti non biodegradabili hanno contribuito enormemente all’inquinamento ambientale e a quello dei mari. L’Italia negli ultimi anni grazie al bando dei sacchetti di plastica non compostabile ha segnato una discontinuità unica tra i paesi industrializzati, promuovendo innovative politiche industriali di chimica verde e cambiando anche gli stili di vita degli italiani che facevano un uso esagerato di questi manufatti. È arrivato il momento che l’Europa adotti in via definitiva la proposta di direttiva già ampiamente discussa e votata in prima lettura nel precedente Parlamento Europeo per estendere la buona pratica italiana anche al resto del vecchio continente che deve risolvere anche il problema dell’inquinamento da plastica del mar Mediterraneo”.

marine litter

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Si tratta di un problema mondiale che va affrontato in modo sistematico. Per questo motivo Legambiente ha deciso di inviare un appello al’Unione Europea in modo che il Mediterraneo diventi la regione pioniera nell’adozione di misure vincolanti dal punto di vista giuridico sui rifiuti marini. Gran parte delle misure in progetto dovrà essere attuata entro il 2020. La situazione dei mari italiani migliorerà?

Guarda qui la mappa interattiva di Goletta Verde 2014.

Marta Albè

Fonte foto copertina: telegraph.co.uk

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