Mare Monstrum 2010: le coste in pericolo tra ecomostri e cemento selvaggio

Sono ancora troppi i furbetti che deturpano le nostre coste con costruzioni abusive, quali villette, attracchi o complessi turistici, e che spesso compiono tali illegalità con la compiacenza delle amministrazioni. E' un brutto dato di fatto quello che emerge dal rapporto Mare Monstrum 2010 di Legambiente, un rapporto fatto di numeri e nomi. Eccoli.

Sono ancora troppi i furbetti che deturpano le nostre coste con costruzioni abusive, quali villette, attracchi o complessi turistici, e che spesso compiono tali illegalità con la compiacenza delle amministrazioni. È un brutto dato di fatto quello che emerge dal rapporto Mare Monstrum 2010 di Legambiente, un rapporto fatto di numeri e nomi. Eccoli.

 

Si inizia con il constatare che è la Sicilia la regione col maggior numero di infrazioni, ben 749. A seguire la Campania, con 702 segnalazioni, la Calabria, 561, e la Sardegna, con 499. Crescono sequestri e persone denunciate rispetto al 2008 (dati Forze dell’ordine e Cap. di porto, 2009).

Ancora quattro grandi abusi della top 5 degli ecomostri resistono imperterriti. Parliamo dell’albergo di Alimuri a Vico Equense (Na), delle palazzine di Lido Rossello a Realmonte (Ag), del villaggio di Torre Mileto (Fg) e della famigerata Palafitta nel mare di Falerna (Cz).

Ma oltre questi sono diversi gli abusi che si compiono o si tentano annualmente sul territorio italiano. È emblematico il Lungomare di Triscina, frazione di Castelvetrano in provincia di Trapani, che detiene il record di abusivismo diffuso, con ben 5.000 case che andrebbero abbattute, e ben 1.000 costruite entro i 150 mt. dalla battigia. Inoltre l’area è prossima al parco archeologico più ampio d’Europa, quello di Selinunte.

Ma anche l’Oasi di Simeto, altrettanto poco conosciuta, vede 3.000 abitazioni costruite all’interno del Parco territoriale urbano del comune di Catania. La soluzione ? Ridurre l’estensione della riserva naturale per poter sanare il maggior numero di abusi.

Ma scheletri e abusi sono all’ordine del giorno anche in zone di altissimo interesse turistico, come a Ischia, per esattezza nela frazione Panza del comune di Forio d’Ischia e a Barano d’Ischia. Troppe le strane indecisioni delle amministrazioni, che alla fine sono state poste sotto inchiesta per favoreggiamento.

Ma a nostro avviso il simbolo della scelleratezza abusiva si ha con la Palafitta di Falerna (Cz), che potete vedere nella foto. Ogni commento è superfluo.

Questi illeciti vanno fermati e rimossi, nel più breve tempo possibile. Mi dispiace se qualcuno tra questi abusivi è tra i nostri lettori, ma la nostra richiesta è forte: sanare nel più breve tempo possibile e non pagare con soldi pubblici. Sarebbe una beffa oltre al danno. Ai soli, veri, indigenti andare incontro con abitazioni sostitutive.

Mario Notaro

 

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