Nubifragio a Lipari: 30 milioni di danni per colpa di discariche e costruzioni abusive

I danni provocati dal nubifragio che sabato scorso ha colpito Lipari sono pari a 30 milioni di euro. Secondo Clini erano evitabili con un investimento di 1 milione

Il nubifragio a Lipari ha provocato oltre 30 milioni di danni, evitabili secondo il Ministero dell’Ambiente con un milione di investimenti nella prevenzione. Sabato l’isola dell’arcipelago delle Eolie è stata colpita da una violenta scarica di pioggia, aggravata da altre cause.

Sembra infatti che la situazione sia precipitata per colpa dal materiale di risulta che da oltre 30 anni occupa la discarica abusiva presente nel costone di Annunziata. Tali rifiuti sono stati spazzati via dalla pioggia torrenziale fino all’ex torrente di Valle e poi verso i centri abitati e le strade del centro.

Per questo il sindaco Marco Giorgianni ha richiesto lo stato di calamità naturale al governo Monti, alla Protezione civile e al governo regionale e ha disposto la chiusura delle scuole. Un danno senza precedenti per l’arcipelago delle Eolie.

Ormai la situazione sta tornando alla normalità ma insieme alla conta dei danni, emergono delle storture. Mentre la Protezione Civile comunale, il Corpo Forestale e i vigili del fuoco con l’aiuto dei volontari hanno portato via il fango dalle strade e da alcune abitazioni, si punta il dito contro l’abusivismo. Numerose sono infatti le costruzioni non in regola, che hanno contribuito alla tracimazione dei torrenti e alla valanga di rifiuti solidi urbani e di detriti, che sabato mattina, dopo un’ora di pioggia, aveva trascinato via, a Canneto, una dozzina di autoveicoli.

La drammatica alluvione di Lipari ci ricorda purtroppo che l’appuntamento con eventi climatici estremi a ogni cambio di stagione è prevedibile con puntualità cronometrica. Bisogna investire subito in salvaguardia” ha detto il Ministro dell’Ambiente Corrado Clini.

Il Ministero sta mettendo a punto il Piano nazionale per la manutenzione e la messa in sicurezza del territorio dai rischi idrogeologici e sismici. Meglio prevenire che curare, sostiene Clini: “Gli interventi di difesa del territorio si ripagano nel tempo con un risparmio importante di risorse. Prevenire costa meno che rincorrere l’emergenza del giorno dopo“.

Come ha rilevato il Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, “I ritardi accumulati dal nostro Paese sono evidenti. Assumono contorni drammatici quando eventi eccezionali mettono in evidenza le carenze nella messa in sicurezza del nostro territorio”.

E purtroppo non si tratta più di eventi eccezionali.

Francesca Mancuso

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