Le dimissioni del ministro dell’ambiente brasiliano e le accuse di aver contribuito alla deforestazione in Amazzonia

Ricardo Salles si dimette dal ruolo di ministro dell’ambiente brasiliano: avrebbe favorito la deforestazione dell’Amazzonia

Ricardo Salles si dimette dal ruolo di ministro dell’ambiente brasiliano. Ha rassegnato le dimissioni nella giornata di ieri, dopo le accuse a lui rivoltegli di aver favorito gli imprenditori del legname nella deforestazione dell’Amazzonia.

Ricardo Salles, 46 anni, è da ieri l’ex ministro dell’ambiente in Brasile. Da sempre favorito dal presidente Jair Bolsonaro, era salito al potere nel 2019 e con le sue azioni ha inferto duri colpi alla foresta amazzonica, il polmone verde del pianeta sempre più fragile e danneggiato. Ora è costretto a lasciare la poltrona perché indagato dalla Corte Suprema perché avrebbe favorito la deforestazione illegale dell’Amazzonia: in particolare, avrebbe ostacolato un’indagine della polizia federale sul disboscamento illecito. Al suo posto è stato già annunciato l’arrivo di Joaquim Pereira Leite – dal 2020 responsabile per l’Amazzonia e per i servizi ambientali del ministero.

(Leggi: Così i militari di Bolsonaro hanno spianato la strada alle multinazionali, invece di proteggere Amazzonia e indigeni)

Salles è stato uno degli uomini favoriti nel governo Bolsonaro che, con la sua compiacenza, ha smantellato negli anni varie forme di protezione ambientale in vigore in Brasile, facilitando la deforestazione dell’Amazzonia. Il premier brasiliano, oltre ad aver guidato una politica per nulla in difesa dell’ambiente, ha ricevuto negli anni numerose accuse per aver favorito agricoltori e allevatori intensivi e ditte del legname. Tutto a danno del delicatissimo ecosistema della foresta amazzonica, ma anche alle popolazioni indigene che abitano la foresta, che si sono viste private del loro habitat naturale e che sono state costrette a lasciare per sempre la terra dei loro padri. Sul governo Bolsonaro c’è addirittura l’ombra di alcuni omicidi di capi indigeni che si sono opposti alla deforestazione selvaggia, in un estremo tentativo di salvaguardare il territorio naturale.

Non è il primo ministro che abbandona questa squadra di governo: già una fallimentare gestione dell’epidemia Covid-19 aveva portato alle dimissioni di diversi ministri della salute, che si sono susseguiti fino alla creazione, lo scorso maggio, di una commissione d’inchiesta per indagare cosa non ha funzionato nella lotta al Covid.

Fonte: Reuters

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