La Shell ferma le trivellazioni nell’Artico. Esulta Greenpeace

Niente più trivellazioni al Polo Nord: la Shell ha deciso di cancellare per quest'anno le perforazioni nell'Artico alla ricerca di idrocarburi, dopo aver investito quasi 5 miliardi di dollari.

Niente più trivellazioni al Polo Nord: la Shell ha deciso di cancellare per quest’anno le perforazioni nell’Artico alla ricerca di idrocarburi, dopo aver investito quasi 5 miliardi di dollari.

Esulta Greenpeace che, come ricorderete, ha messo più volte i bastoni tra le ruote alla compagnia petrolifera e lanciato la campagna www.savethearctic.org a cui hanno aderito diverse star internazionali tra cui anche Rhom Yorke dei Radiohead e raccolto oltre un milione e 800 mila firme.

I ghiacci dell’Artico hanno una funzione fondamentale nella stabilizzazione del clima del Pianeta: riflettendo i raggi solari diminuiscono l’aumento della temperatura. Il loro scioglimento implica una modifica del clima globale“, dichiara Alessandro Giannì, direttore delle campagne di Greenpeace.

Il passo indietro di Shell è una buona notizia, ma ora bisogna creare un santuario globale nell’area disabitata che circonda il Polo Nord, bandire le trivellazioni petrolifere e la pesca non sostenibile nel resto dell’Artico”.

Anche perché, come ci tiene a precisare l’associazione arcobaleno, l’Artico è un ecosistema troppo fragile: “il disgelo annuale del ghiaccio artico sta raggiunto il livello più basso registrato dal controllo via satellite iniziato nel 1979. A giorni gli scienziati del National Snow and Ice Data Center (NSIDC) statunitense annunceranno il nuovo record dello scioglimento dei ghiacci artici, un primato di cui faremmo volentieri a meno”.

E proprio oggi sui ghiacciai del Polo Nord è comparso un cuore fatto di 193 bandiere che rappresentano i Paesi membri delle Nazione Unite. A costruirlo, l’equipaggio della nave di Greenpeace, Arctic Sunrise per spingere i Paesi di tutto il mondo a un’azione comune in difesa dell’Artico, alla vigilia dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. “A giorni gli scienziati del National Snow and Ice Data Center (NSIDC) statunitense annunceranno il nuovo record dello scioglimento dei ghiacci artici, il livello più basso mai registrato dal 1979: un primato di cui faremmo volentieri a meno“.

Simona Falasca

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