Isole Tremiti all’asta, ma non ci sono offerte. Pericolo sventato o no?

Isole Tremiti all'asta, ma non arriva nessuna offerta. Nelle cinque ore in cui è rimasto aperto per raccogliere le offerte, l'ufficio protocollo è rimasto inoperoso, così alle 13:00, quando cioè è scaduto il bando per l'acquisto delle aree pubbliche delle stupende Isole dell'Adriatico, destinate a un piano di edilizia economica e popolare, l'asta è andata deserta.

Isole Tremiti all’asta, ma non arriva nessuna offerta. Nelle cinque ore in cui è rimasto aperto per raccogliere le offerte, l’ufficio protocollo è rimasto inoperoso, così alle 13:00, quando cioè è scaduto il bando per l’acquisto delle aree pubbliche delle stupende Isole dell’Adriatico, destinate a un piano di edilizia economica e popolare, l’asta è andata deserta.

Per il momento, dunque, il pericolo di una lottizzazione nel cuore dell’arcipelago sembra sventato, placando le polemiche che si sono scatenate nelle ultime settimane, dopo la notizia della messa in vendita delle isole per far quadrare il buco nel bilancio del Comune. Complessivamente si tratta di 11 lotti, 10 sull’isola di San Domino e 1 su quella di San Nicola, per un importo stimato per ognuno è di 370.536 euro, anche se il Comune conta di introitare oltre 4 milioni di euro. Chi li acquisterà potrà costruire case di edilizia residenziale.

Un piano di urbanizzazione di tipo popolare è sacrosanto in tutti i territori – aveva spiegato Menuccia Fontana di Italia Nostra Gargano – diventa insidioso se è fatto alle isole Tremiti. La Regione ha sottovalutato quel piano quando ha dato i suoi pareri, ha considerato le Tremiti un territorio qualunque. Ma non lo sono. Se Lucio Dalla fosse stato vivo avrebbe scritto una tristissima canzone“. Ma il commissario prefettizio Carmela Palumbo, che chiuderà il suo incarico dopo le elezioni amministrative del 6 e 7 maggio prossimi, ha più volte sottolineato che il piano di edilizia residenzialeè uno strumento urbanistico regolarmente approvato dalla Regione Puglia“.

Tutto è stato fatto in piena legittimità perché c´era un preminente interesse pubblico a evitare il dissesto finanziario del Comune pur nella tutela della finalità sociale del piano di edilizia, insiste il commissario prefettizio, e anche con la vendita all´asta dei suoli “non sarebbe cambiata la finalità della lottizzazione perché case popolari erano previste prima e case popolari in convenzione erano previste dopo il bando. Non è vero che non sono state fatte altre scelte per rimettere i conti a posto. Ho dovuto aumentare la Tarsu, la tassa di soggiorno, il pagamento delle bollette dell´acqua prima che si prescrivessero. Poi si è reso necessario anche il piano di alienazione previsto dalla legge“.

Ora, però, la vicenda della vendita dei terreni comunali per poter costruire finirà sul tavolo del Ministro per l’Ambiente. Italia Nostra Gargano e l’associazione di protezione ambientale (Asstrai) hanno preparato un esposto con il quale chiedono l’immediato intervento del ministro Clini in persona per fermare il cemento nell’arcipelago delle Diomedee e vigilare “affinché sia garantita l’osservanza delle leggi dello Stato e della Costituzione a tutela del paesaggio”, con gli organi regionali che dovrebbero intervenire formalmente per l’annullamento o la sospensione della procedura.

Le Tremiti, arcipelago formato da quattro isole, ovvero San Domino, San Nicola, Caprara, Cretaccio e Pianosa, hanno solo due isole abitate d’inverno da circa 500 tremitesi, cioè la prima e la seconda. C’è davvero bisogno di nuovi appartamenti, o si tratta della solita speculazione edilizia? L‘equilibrio su cui quest’asta nasce è fragilissimo: sono in gioco le esigenze di cassa per ripianare il deficit pubblico e la tutela di isole affascinanti, peraltro già minacciate da trivellazioni petrolifere. Proprio per questo, anche il WWF chiede alla Regione Puglia e al Parco Nazionale del Gargano dimettere un punto fermo alla questione, prevedendo l’inedificabilità di queste aree nel redigendo Piano Regionale Paesaggistico e nel Piano del Parco.

Infatti, pur essendo vero che sia il Parco che la Regione Puglia avevano dato per motivi sociali parere favorevole alla variante urbanistica, la vicenda, spiega l’associazione animalista, “dimostra inequivocabilmente come la questione si presti ad incontrollabili meccanismi speculativi. A dirlo sono i numeri”. Perché per rientrare del costo dei suoli di 4,5 milioni sarà necessario prevedere la realizzazione di non meno di10mila mq pari a circa 125 appartamenti di 80mq, ciascuno da porre in vendita a circa 150mila euro l’uno. “Solo realizzando una cubatura complessiva di circa 35mila metri cubi si raggiunge il punto di equilibrio tra i costi del suolo, di realizzazione degli immobili e il guadagno dell’impresa. La questione però è di altra natura: che se ne fanno le Isole Tremiti di 125 alloggi popolari quando gli abitanti censiti sulle isole sono complessivamente 486?“, si chiede il Wwf.

Questa edificazione, mascherata come housing sociale, potrebbe quindi nascondere altri appetiti ed interessi su uno dei tesori naturalistici che mantengono ancora un aspetto selvaggio, in parte dovuto alla scarsità di spiagge che l’hanno sottratto al turismo intensivo. Tra le specie più importanti presenti nelle isole, ci sono la Berta maggiore e la Berta minore, dei piccoli albatros che si riproducono nelle cavità delle isole rocciose. A loro è legato la leggenda dei guerrieri di Diomede, tanto che le isole sono anche dette Diomedee. Il richiamo notturno di questi uccelli quando tornano ai nidi ha richiamato nelle leggende i pianti dei guerrieri morti in battaglia. Ma anche i fondali marini sono un paradiso per i sub, tanto che il parco ha realizzato una ventina di sentieri marini per poter osservare dentici, orate, astici, aragoste, cefali, cavallucci marini, polpi, seppie e cernie. Un bene comune e ambientale straordinariamente importante, insomma, che merita di essere invaso dalla cementificazione.

Roberta Ragni

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