I cercatori d’oro uccidono leader indigeno dopo aver invaso un villaggio protetto in Amazzonia

Cinquanta minatori hanno invaso un'area protetta nella foresta amazzonica, ucciso il leader di una comunità indigena e occupato le terre.

I cercatori d’oro hanno invaso un remoto villaggio indigeno a nord della foresta amazzonica la scorsa settimana. Circa cinquanta minatori, armati di fucili e in tenuta militare, hanno pugnalato a morte Emyra Wajãpi, uno dei leader del villaggio, gettato il suo corpo nel fiume, e occupato circa 600mila acri di terreno in un’area protetta della foresta Amazzonica. Gli indigeni hanno evacuato l’area e sono fuggiti nel villaggio vicino.

A dare la notizia dell’attacco, Randolfe Rodrigues, senatore dello stato di Amapá, che ha ricevuto messaggi disperati da parte dei leader indigeni che chiedevano aiuto alla polizia e all’esercito per fermare l’occupazione.

Se il governo non interverrà, gli indigeni potrebbero reagire all’attacco e c’è il rischio che il conflitto si intensifichi nelle prossime ore.

Minatori, taglialegna e agricoltori stanno minacciando diverse aree protette della foresta amazzonica e gli assalti ai villaggi indigeni sono in aumento in tutto il Brasile.
L’estrazione illegale di oro è a proporzioni epidemiche in Amazzonia e le attività minerarie stanno devastando la foresta e inquinando i fiumi riversando mercurio nel terreno e nelle acque.

I Wajãpi hanno vissuto per secoli nell’area e sono stati in isolamento fino agli anni ’70, quando il governo brasiliano ha costruito una strada che ha reso i loro villaggi accessibili a minatori, taglialegna e agricoltori.
A partire dagli anni ’70, i cercatori d’oro iniziarono a invadere le loro terre e la tribù rischiò di sparire a causa delle malattie portate dai minatori. Per tutelare il territorio e le comunità che vi abitano, nel 1996 le zone abitate dai Wajãpi sono state designate area protetta.

Oggi queste aree sono di nuovo minacciate dalle invasioni e le occupazioni sono sostenute dal presidente Bolsonaro, secondo il quale le comunità indigene – che ha definito come “uomini preistorici – dovrebbero perdere il controllo che hanno sui territori dell’Amazzonia, così che possano essere aperti alle industrie e divenire redditizi.

Secondo Rodrigues, Bolsonaro sarebbe responsabile della morte di Emyra Wajãpi e del conflitto il corso perché sta incoraggiando i minatori a occupare le terre indigene per interessi economici.

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Tatiana Maselli

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