Incendio in stabilimento di rifiuti a San Vitaliano: è allarme diossina e disastro ambientale

Fiamme alte, un fumo nero denso e un terribile odore nell'aria. A San Vitaliano, in provincia di Napoli, ieri un incendio di grandi dimensioni è divampato alle 15 investendo gli stabilimenti dell’azienda di trattamento rifiuti nel Comune di San Vitaliano. Lo stabilimento trattava carta, plastica e alluminio ma al momento dell'incendio era chiuso, scongiurando danni alla salute per gli operai. Ma è allarme diossina

Fiamme alte, un fumo nero denso e un terribile odore nell’aria. A San Vitaliano, in provincia di Napoli, ieri un incendio di grandi dimensioni è divampato alle 15 investendo gli stabilimenti dell’azienda di trattamento rifiuti nel Comune di San Vitaliano. Lo stabilimento trattava carta, plastica e alluminio ma al momento dell’incendio era chiuso, scongiurando danni alla salute per gli operai. Ma è allarme diossina.

Ancora un disastro ambientale. È stato necessario l’intervento dei carabinieri e di 12 squadre di Vigili del Fuoco, oltre al team Nbcr che interviene nei casi in cui dagli incendi si sprigionino sostanze pericolose. Circa 50 uomini per ore hanno cercato di arginare le fiamme. È stata disposta anche l’evacuazione di una famiglia di tre persone, che viveva nella zona. Traffico in tilt sulla “statale del Vesuvio”.

Secondo quanto ha precisato il vice presidente della Regione, Fulvio Bonavitacola le fiamme sono divampate all’interno di capannoni adibiti a deposito di materiali derivanti da raccolta differenziata di rifiuti solidi urbani e materiali ingombranti.

Ecco il video dell’incendio:

La Protezione civile ha consigliato alle persone che vivevano nella zona dell’incendio e in generale ai cittadini di San Vitaliano di tenere chiuse le finestre, invitandole a uscire solo in caso di necessità, per evitare di respirare le esalazioni prodotte dall’incendio e dai fumi.

“Abbiamo attivato il Noe. Siamo oltremodo consapevoli che questo è l’ennesimo rogo che riguarda gli impianti di stoccaggio e riciclo dei rifiuti. Quasi 300 in due anni in tutta Italia. Un numero impressionante che non può essere considerato casuale. Ci siamo già attivati per poter fare chiarezza” sono le parole del Ministro dell’Ambiente Sergio Costa.

Per Legambiente, senza ironia, c’è puzza di bruciato dietro l’escalation di incendi ritenuti sospetti che nell’ultima settimana hanno colpito una serie di gestione e stoccaggio dei rifiuti in Campania:

“Chi ha interesse a mettere in ginocchio un sistema che, grazie alla raccolta differenziata, sta provando a valorizzare ed incrementare l’economia circolare?”
ha detto Michele Buonomo della segreteria nazionale Legambiente. “Siamo preoccupati per l’incremento di episodi di questo tipo anche e soprattutto per le potenziali ricadute sull’ambiente e la salute dei cittadini. È necessario uno sforzo ulteriore da parte dell’autorità giudiziaria e di controllo per comprendere se esiste un filo conduttore tra tutti questi casi che sta scatenando una nuova guerra dei rifiuti”.

Lo conferma anche il vicepresidente Bonavitacola:

“Purtroppo l’episodio investe un‘area già interessata da generali problematiche d’inquinamento atmosferico. Ho chiesto all’Arpac, che è già operativa sul posto con personale specializzato, di tenere sotto costante monitoraggio la situazione, con particolare riguardo alle esalazioni dei fumi. Alla preesistente centralina fissa di rilevazione già ubicata in zona, da domattina si aggiungerà un laboratorio mobile per un monitoraggio dell’aria più completo nell’intera zona circostante ai luoghi dell’incendio”.

Ancora un disastro ambientale, e il timore è che non sarà l’ultimo.

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