Nube tossica ad Avellino: i dati della qualità dell’aria dopo l’incendio

L'Arpa ha reso noti i primi dati sul monitoraggio dell'aria in seguito all'esplosione e all'incendio delle due fabbriche in provincia di Avellino

L’incendio che si è sviluppato nel primo pomeriggio di ieri nella fabbrica di Pianodardine è stato completamente spento dai Vigili del Fuoco questa mattina all’alba.

A causa della nube tossica prodotta dal rogo, dal pomeriggio di ieri è stato dichiarato lo stato di emergenza e il Prefetto ha invitato la popolazione a tenere chiuse le finestre e a non uscire di casa se non in caso di estrema necessità per evitare l’esposizione ai fumi in attesa delle analisi sulla qualità dell’aria.

A scopo precauzionale, questa mattina le scuole sono rimaste chiuse e non si sono svolti né il mercato né altre manifestazioni pubbliche.

I dati sul monitoraggio dell’aria rilevati dalle centraline dell’Arpa Campania sono stati divulgati nella mattinata odierna e, per il momento, risultano nella norma i livelli di Biossido di Zolfo, Benzene, Ozono, Monossido di Carbonio e Biossido di Azoto.

Secondo Franco Mazza, Presidente del comitato “Salviamo la Valle del Sabato”, se i limiti di questi composti rientrano nella norma è merito del vento:

“Dobbiamo ringraziare le condizioni climatiche. Il vento di ieri ha creato un corridoio di aria che ha portato via la nube dal capoluogo. Perciò le centraline fisse della città non rilevano sforamenti importanti”, ha spiegato Mazza.

Restano da verificare i valori delle polveri sottili e della diossina, nonché l’eventuale contaminazione del suolo: per revocare o confermare lo stato di emergenza occorrerà attendere ancora fino a domani.

Al momento non si conoscono ancora le cause dell’incendio che ha interessato la Ics, fabbrica in sui si producono componenti in plastica per l’industria delle batterie.

Tatiana Maselli

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