Greenpeace lancia un video shock contro kit kat e invade le sedi di Nestlé

Greenpeace lancia un video shock e invade le sedi Nestlé per denunciare l'utilizzo della multinazionale di olio di palma prodotto sfruttando illegalmente le foreste indonesiane. Arriva subito la replica della multinazionale

Nestlé utilizza nei suoi prodotti, Kit Kat in primis olio di palma proveniente dalla distruzione delle foreste indonesiane. Questo il movente che stamattina ha portato più di un centinaio di attivisti di Greenpeace travestiti da oranghi ad invadere gli uffici e gli stabilimenti di Nestlé in Inghilterra, Germania e Olanda. Ma soprattutto a pubblicare alle ore 12:00 di oggi un video shock di denuncia.

Il video, adatto ad un pubblico adulto come specificano i titoli di testa, gioca sul noto claim “spezza con Kit Kat” e raffigura un inconsapevole impiegato che decide di fare un break proprio con lo snack incriminato. Ma l’epilogo non è esattamente quello a cui si è abituati, con tanto di sangue che inizia a scorrere sulla tastiera.

Beccato! Con le mani nel sangue” è, appunto, il titolo del “crime file” di Greenpeace in cui sono presenti le prove dei rapporti commerciali che Nestlé intrattiene con aziende come Sinar Mas, il più grande produttore di olio di palma in Indonesia che continua ad espandere, anche nell’illegalità, le proprie piantagioni a danno delle foreste torbiere che oltre ad essere enormi polmoni verdi in grado di ridurre le emissioni, rappresentano anche l’habitat di molte specie animali e vegetali tra cui gli oranghi in via di estinzione.

Ogni anno Nestlé, si legge nel rapporto utilizza ogni anno più di 320.000 tonnellate di olio di palma in una serie di prodotti tra cui, appunto, il Kit Kat: un consumo, per di più raddoppiato negli ultimi tre anni.

«Ogni volta che dai un morso al tuo Kit Kat – avverte Chiara Campione, responsabile della campagna Foreste di Greenpeace Italia – potresti, senza saperlo, prendere a morsi un pezzo di foresta e contribuire all’estinzione degli ultimi oranghi. È ora che Nestlé conceda un break alla foreste in Indonesia, interrompendo i rapporti commerciali con il “campione” della deforestazione Sinar Mas».
Dopo le prove fornite in questi anni da Greenpeace sul conto di Sinar Mas, diverse multinazionali tra cui la Kraft hanno interrotto i propri contatti commerciali con il distributore. E anche Nestlé, a due ora dal lancio sul sito web del video shock “Have a breakha risposto dichiarando l’intenzione di cancellare i propri contatti con Sinar Mas.
Ma a Greenpeace non basta: «Se Nestlè non riuscirà a garantire che nessuno dei suoi fornitori acquista da Sinar Mas – sostiene la Campione – quanto dichiarato nel recente comunicato della multinazionale svizzera non ha alcun valore. Certo, però, dobbiamo ammettere che Nestlé risponde rapidamente se si lancia un video virale contro Kit Kat e un centinaio di attivisti di Greenpeace travestiti da oranghi invadono i loro principali uffici in Inghilterra, Germania e Olanda».

Peché, se effettivamente risulta encomiabile il comunicato stampa di risposta della Nestlé, Greenpeace fa notare come la multinazionale svizzera intrattenga comunque accordi commerciali anche con la multinazionale della carta APP, società sussidiaria proprio di Sinar Mas al centro di numerosi altri blitz dell’associazione, per la produzione della carta utilizzata nel packaging dei suoi prodotti.

«Diamo quindi un 10 e lode a Nestlè per il comunicato stampa più veloce della storia. Per l’impegno a fermare la deforestazione: bocciata!» conclude Campione.

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