Giornata Internazionale della Montagna 2013: difendi i ghiacciai e la biodiversita’ delle Alpi, adotta uno stambecco

Il riscaldamento globale sta mettendo in pericolo i ghiacciai delle Alpi. Sulla Alpi italiane entro 80 anni i ghiacciai saranno scomparsi, o quasi. Ecco il tema che sarà al centro del dibattito che si terrà a Milano domani, mercoledì 11 dicembre 2013, in occasione della Giornata Mondiale della Montagna.

Oggi, 11 dicembre 2013, è la Giornata Internazionale della Montagna 2013. A causa del riscaldamento globale, i ghiacciai della Alpi sono in pericolo, così come le specie animali che popolano le nostre montagne. La Alpi rappresentano – e devono rimanere – un vero e proprio serbatoio di biodiversità.

L’Associazione Uomo e Territorio Pro Natura propone un programma innovativo per mettere al centro la salvaguardia della biodiversità delle Alpi, accanto al rilancio dell’economia locale. La Alpi presentano maggiori tratti di naturalità rispetto alla pianura, in una regione come la Lombardia, ma risultano comunque minacciate dal consumo di suolo. Lo sviluppo delle attività economiche, con particolare riferimento alle località sciistiche, dovrà avvenire in modo sostenibile.

L’associazione si impegna nella salvaguardia della biodiversità delle Alpi con iniziative volte a reintrodurre nell’ambiente naturale le specie locali, come lo stambecco, al fine di scongiurarne la scomparsa. Propone dunque l’adozione simbolica di un lupo, un orso bruno o di uno stambecco, anche sotto forma di regalo di Natale utile alla salvaguardia della Natura.

stambecco

orso bruno

Fonte Foto: Associazione Uomo e Territorio Pro Natura

La Giornata della Montaga è un’occasione importante per riflettere sullo stato di salute delle Alpi. Il riscaldamento globale sta mettendo in pericolo i ghiacciai delle Alpi. Sulla Alpi italiane entro 80 anni i ghiacciai saranno scomparsi, o quasi. Ecco il tema che sarà al centro del dibattito che si sta tenendo a Milano oggi, mercoledì 11 dicembre 2013, in occasione della Giornata Mondiale Della Montagna.

Entro 80 anni i ghiacciai delle Alpi scompariranno?

L’Università degli Studi di Milano ospita oggi il convegno “Salute delle Alpi italiane? Entro 80 anni ghiacciai scomparsi!… o quasi”, promosso da Statale, Fondazione Lombardia per l’Ambiente e Comitato EvK2CNR, in occasione della Giornata Mondiale Della Montagna indetta dalle Nazioni Unite.

Verranno presentati i risultati finali di un progetto dedicato allo stato di salute delle nostre Alpi. Si tratta di Share Stelvio, avviato tre anni fa da un gruppo di ricercatori provenienti dalle Università di Milano, Cattolica, Insubria e Politecnico. Lo studio è stato guidato dalla ricercatrice dell’Università degli Studi di Milano Guglielmina Diolaiuti.

“Le Alpi – ha dichiarato Guglielmina Diolaiutipossono venire considerate delle torri d’acqua che svolgono un ruolo cruciale per l’accumulo e il rilascio di questa preziosa risorsa. Attraverso i ghiacci e le nevi, costituiscono una fondamentale riserva di questo bene primario. I dati di riduzione glaciale ottenuti nell’ambito di SHARE Stelvio indicano chiaramente che le torri d’acqua (non solo quelle del Parco Nazionale dello Stelvio) stanno modificandosi sempre più rapidamente”.

I dati raccolti dagli esperti, purtroppo, non risultano per nulla positivi e riguardano la scomparsa di circa 20 km quadrati di ghiaccio e di 36 laghi alpini situati al di sotto dei 2500 metri di quota. Le cifre sono legate al monitoraggio ambientale di alta quota del Parco Nazionale dello Stelvio, ma possono essere estese anche al resto dei ghiacciai alpini italiani, a parere dei ricercatori.

Il progetto Share rappresenta un’iniziativa molto ampia che si avvale di strumentazioni installate sui ghiacciai di tutto il mondo. Non soltanto in Italia, ma anche altrove, dalle Ande al Pakistan. I dati raccolti verranno condivisi con i laboratori presenti in altri continenti. La loro raccolta è importante per prevedere il futuro dei ghiacciai alpini.

A preoccupare gli esperti è soprattutto lo scioglimento del permafrost. Il termine permafrost indica quelle zone in cui il terreno appare perennemente ghiacciato. Per convenzione, viene considerato permafrost un terreno ghiacciato da almeno 2 anni, ma la presenza di tale tipologia di terreno sulle Alpi è di durata di gran lunga maggiore.

Lo scioglimento parziale della superficie del permafrost è normale in alcune zone alpine, nel corso dell’estate, ma appare in continuo incremento, tanto che sono necessari controlli appositi prima di decidere per la costruzione di nuove stazioni sciistiche. Il riscaldamento globale che colpisce le Alpi e i loro ghiacciai può dare origine a frane, perciò necessita di essere monitorato attentamente.

I risultati dello studio sui ghiacciai alpini verranno presentati nella giornata di oggi, mercoledì 11 dicembre 2013, presso la Sala di Rappresentanza dell’Università degli Studi di Milano, in via Festa del Perdono 7, dalle ore 10. Il programma completo è disponibile online.

Clicca qui per adottare un lupo, uno stambecco, un orso o un animale ferito, e scopri di più sul Progetto Stambecco Adamello.

Marta Albè

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