Il ghiacciaio della Marmolada continua la sua “inesorabile ritirata” a causa dei cambiamenti climatici

Le misurazioni confermano: il ghiacciaio della Marmolada si sta sciogliendo, l'arretramento medio è di oltre 6 metri rispetto all'anno scorso

Le nuove misurazioni del ghiacciaio della Marmolada, effettuate da geografi e glaciologi dell’Università di Padova, confermano la triste e già nota realtà: il più noto ed esteso ghiacciaio delle Dolomiti continua inesorabilmente a sciogliersi e di conseguenza a ridursi.

Le previsioni fatte dal CNR in più occasioni sono molto chiare: al ghiacciaio della Marmolada mancano davvero pochi anni prima di scomparire del tutto (l’ultima parlava addirittura di soli 15 anni!). Leggi anche: Al ghiacciaio della Marmolada rimangono appena 15 anni di vita, poi ci sarà solo roccia

E il suo lento e inesorabile scioglimento viene confermato ora dalle nuove misurazioni annuali fatte dagli esperti dell’Università di Padova. Queste hanno infatti evidenziato come la superficie e il volume del ghiacciaio della Marmolada si siano ridotti rispetto allo scorso anno, nonostante le abbondanti nevicate.

Come ha dichiarato Mauro Varotto, responsabile delle misurazioni per il Comitato Glaciologico Italiano:  

Nonostante la candida apparenza dovuta a precoci nevicate tardo estive e un’annata tra le più nevose degli ultimi trent’anni, il ghiacciaio della Marmolada continua la sua inesorabile ritirata: le misure effettuate in questi giorni sui 9 segnali frontali registrano infatti un arretramento medio di oltre 6 metri rispetto allo scorso anno.

Come ha spiegato Aldino Bondesan, coordinatore delle campagne glaciologiche per il Triveneto insieme a Roberto Francese dell’Università di Pavia, le misure vengono prese registrando “la posizione delle fronti glaciali rispetto a dei segnali noti”. Oggi però vengono affiancate anche tecnologie all’avanguardia che consentono di esplorare l’interno del ghiacciaio determinandone i volumi.

Nel caso della Marmolada, quello che registriamo è che il volume perduto in cent’anni arriva quasi al 90%, è un dato estremamente significativo.

La tendenza di questo ghiacciaio rimane dunque sempre la stessa, così come quella di molti altri ghiacciai nel mondo. E, nonostante quello che accade sia sotto gli occhi di tutti, ancora non si sta facendo abbastanza per frenare i cambiamenti climatici.

A peggiorare la situazione ovviamente è anche l’inquinamento, come ha sottolineato Alberto Lanzavecchia, docente di Finanza Aziendale all’Università di Padova:

(…) continuiamo ad interferire con il ghiacciaio, come mette in evidenza lo studio dei rifiuti che la sua ritirata rilascia tra le rocce: dai residuati della guerra mondiale, a quelli di vecchie baracche e infrastrutture ricettive, o degli sciatori e degli escursionisti di oggi che con lo sfregamento dei propri indumenti tecnici o lo smarrimento delle loro mascherine inconsapevolmente contribuiscono a rilasciare microplastiche nel ghiacciaio.

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Fonte: Università degli Studi di Padova

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