7 questioni chiave affrontate al G7 Ambiente di Bologna

Il G7 Ambiente di Bologna è alle porte. 11 e 12 giugno sono le date in cui si svolgerà il vertice dei grandi della Terra, nell’ambito della Presidenza Italiana. Obiettivo: offrire il massimo contributo possibile all’attuazione dell’Agenda di Parigi sui cambiamenti climatici e all’Agenda 2030 sullo sviluppo sostenibile, in un periodo in cui la salvaguardia del Pianeta è sotto i riflettori anche per via dell’uscita degli Usa dall’accordo di Parigi. Abbiamo raccolto 7 delle tematiche fondamentali protagoniste al G7 italiano.

Il G7 Ambiente di Bologna è alle porte. 11 e 12 giugno sono le date in cui si svolgerà il vertice dei grandi della Terra, nell’ambito della Presidenza Italiana. Obiettivo: offrire il massimo contributo possibile all’attuazione dell’Agenda di Parigi sui cambiamenti climatici e all’Agenda 2030 sullo sviluppo sostenibile, in un periodo in cui la salvaguardia del Pianeta è sotto i riflettori anche per via dell’uscita degli Usa dall’accordo di Parigi. Abbiamo raccolto 7 delle tematiche fondamentali protagoniste al G7 italiano.

Innovazione in agricoltura

Come può la scienza aiutare ad affrontare la sfida dei cambiamenti climatici? Il confronto è stato aperto a Bologna dal Crea, i cui ricercatori illustrano in questi giorni i progetti innovativi in ambito ambientale.

“E’innegabile che l’approccio circolare della nuova economia si inscriva nella direzione di una strategia innovativa che coniughi la produzione agricola sostenibile con la competitività economica, supportata anche dall’adozione di nuovi approcci e tecnologie”, dicono da Crea.

L’obiettivo è quello di ottimizzare la gestione delle risorse agricole per limitare gli sprechi e valorizzare anche gli scarti.

Dal gambero della Louisiana i ricercatori del Crea hanno ottenuto per i pesci d’acquacoltura mangimi efficienti, economicamente sostenibili e con basso impatto sull’ambiente e sulle risorse. Dalle bucce e dai vinaccioli delle vinacce sono stati ricavati semilavorati (farine) utilizzabili direttamente o da cui estrarre molecole bioattive (polifenoli), antiossidanti naturali dalla proprietà nutraceutiche. E il baco da seta è una miniera: attraverso innovazioni di processo e di prodotto si ottiene una fibra di altissima qualità (utilizzata in gioielli misti seta e oro, tessile di altissima gamma e prodotti biomedici) mentre i prodotti di scarto della filiera sono recuperabili e riutilizzabili in sottoprodotti (olio e proteine per l’alimentazione animale, composti per la cosmesi, imbottiture e seta rigenerata, principi attivi da utilizzare in farmacologia, biomassa per combustibile o fibra).

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La strada da seguire è quella dell’innovazione, dunque. Il G7 è l’occasione per mostrare progetti basati su una gestione agro-ambientale integrata mirata all’ottimizzazione delle risorse (nutrienti, acqua ed energia), alla promozione di tecniche colturali sostenibili in grado di preservare i suoli, incrementandone la fertilità, attraverso l’utilizzo di nuove tecnologie di fertilizzazione e di gestione delle acque irrigue.

Si parlerà anche di api, veri e propri indicatori biologici in grado di monitorare la qualità dell’ambiente in cui vivono, e della rete di monitoraggio del loro stato di salute. Infine verrà affrontato il tema degli antagonisti naturali delle specie aliene che recano danni alla nostra ortofrutta e del nuovo laboratorio per la quarantena.

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Carburanti alternativi

Dal mondo dell’agricoltura, in particolare da Confagricoltura, arriva la richiesta di puntare sulla mobilità sostenibile grazie a combustibili alternativi come il biometano.

Con il biometano è stata individuata una soluzione tutta italiana (in termini di filiera della produzione, distribuzione ed utilizzo del carburante per autotrazione) per la diminuzione delle emissioni di CO2 che permette anche, alle aziende agricole, percorsi virtuosi di utilizzo delle biomasse in un’ottica di smart farming e di economia circolare”, spiega il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti.

Il biometano può avere un ruolo strategico nella decarbonizzazione del settore energetico italiano ed è un’ulteriore occasione di crescita per le aziende agricole, dopo lo sviluppo della cogenerazione da biogas che ha prodotto risultati importanti. Tutto questo ha impatto positivo ovviamente anche a livello di occupazione a di opportunità per aziende agricole in alcune aree del Paese che altrimenti rischiano di divenire marginali dal punto di vista produttivo.

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Confronto aperto

In occasione del G8 Ambiente non mancano le iniziative promosse dalle organizzazioni sociali come Coalizione Ambiente. La mobilitazione punta a chiedere una svolta radicale nelle politiche ambientali e climatiche e ad alimentare il confronto su una reale trasformazione ambientale, sociale ed economica necessaria a tutela le risorse ambientali e ad affrontare la sfida dei cambiamenti climatici.

La Coalizione Clima Italiana organizza per domani un seminario pubblico sulle scelte energetiche da compiere per arrestare l’aumento della temperatura e su come agire sui territori per un futuro a zero emissioni e 100% rinnovabile. Si terrà dalle ore 14,00 presso Università di Bologna. Alla base del confronto, una delle notizie più inquietanti per l’ambiente: l’uscita degli Usa dall’accordo di Parigi.

Diventa sempre più urgente affermare la volontà di tutte le persone che chiedono a gran voce una reale trasformazione nelle politiche energetiche, necessaria e urgente per mitigare gli effetti devastanti dei mutamenti climatici e garantire un futuro dignitoso a tutti gli abitanti del Pianeta”, dicono da Legambiente.

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Glocal

Nel 2015 il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, aveva firmato con il governatore della California Jerry Brown un protocollo per il controllo delle emissioni in vista dell’appuntamento di Parigi. Dopo l’annuncio di Donald Trump, Bonaccini ha invitato Brown a Bologna per testimoniare l’impegno dei governi locali a rispettare quanto deciso a Parigi. È la dimostrazione di quanto sia importante un network di persone impegnate sui territori, in tutto il mondo, localmente, che agiscano per far sì che regioni e città adottino scelte e comportamenti responsabili, in linea proprio con l’accordo di Parigi. D’altra parte, al G7 i presenti vogliono proprio ribadire questa volontà, al di là delle scelte di Trump. E sono fondamentali le posizioni di chi negli Usa sta andando controcorrente, portando avanti politiche climatiche differenti rispetto a quelle promosse dal neopresidente, posizioni che per Bonaccini sono la “volontà dei governi locali di non arrendersi”, preziosa in un contesto come il G7.

Mobilità

Impossibile non nominare la mobilità sostenibile quando si parla di lotta ai cambiamenti climatici. Il tema è entrato ovviamente a far parte della “Carta di Bologna per l’Ambiente”, firmata dalle città metropolitane di Bologna, Milano, Torino, Firenze, Bari, Roma, Catania, oltre a Cagliari, Napoli, Reggio Calabria, Genova e Palermo. La Carta contiene i target da raggiungere negli anni a venire, con un occhio di riguardo per l’agenda Onu 2030. Anche in questo caso, impossibile non sottolineare quanto l’impegno a livello locale possa fare la differenza nella lotta contro i cambiamenti climatici.

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6) Riciclo

Si potrebbe parlare per ore di rifiuti e riciclo come arma per evitare lo spreco di risorse che, in molte parti del mondo, scarseggiano. A Bologna il simbolo del riciclo si chiama Atomium. Ispirato al suo omologo più celebre di Bruxelles, si tratta di una struttura di 2 mila kg di alluminio proveniente dal riciclo di tubi, lattine e coperchi. È la riproduzione dell’Atomium belga in scala 1:10 ed è stato confezionato con l’equivalente di 160 mila lattine. La sua inaugurazione ha aperto la settimana #all4thegreen e resterà visibile fino al 12 giugno, quando il G7 terminerà ufficialmente.

g7atomium copia

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Religione

A Bologna il nostro ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti ha aperto il tavolo il tavolo interreligioso sul clima. Il ruolo della religione nell’affrontare il surriscaldamento globale è cruciale, come dimostra l’impegno di Papa Francesco nel ribadire la necessità di preservare il Pianeta persino con un’enciclica (Laudato Si’, consegnata anche a Trump in visita a Roma). I rappresentanti delle religioni di tutto il mondo si incontrano oggi per mettera a punto la Carta dei Valori e delle Azioni, che poi sarà consegnata ai ministri del G7 Ambiente l’11 giugno.

Degrado umano e ambientale vanno di pari passo – dice Papa Bergoglio citato da Galletti – È importante capire che quando parliamo di ambiente parliamo di povertà, di spreco alimentare e di disuguaglianze tra i popoli, insomma della relazione che c’è tra l’uomo e il Pianeta, e quindi la religione assume un ruolo fondamentale”.

Discutere di ambiente significa stare dalla stessa parte della barricata, non esistono ricchi e poveri, “per questo motivo al G7 Ambiente saranno presenti anche ministri di paesi africani e di piccole isole del Pacifico, perché senza di loro non possiamo vincere la partita”, conclude Galletti.

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Anna Tita Gallo

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