Fukushima: anche il direttore della Tepco è stato ricoverato

Anche il direttore della centrale di Fukushima è stato recentemente ricoverato per un malore. Ma secondo le fonti ufficiali la sua malattia non sarebbe legata alla radioattività

Anche il direttore della Tepco è malato. Sembra proprio che in Giappone un numero sempre crescente di personaggi di rilievo, legati in qualche modo al disastro di Fukushima, non gode di ottima salute. Dopo la notizia del presentatore, , affetto da una grave forma di leucemia, legata al consumo di frutta e verdura contaminati durante il suo programma, la malattia di Masao Yoshida che è stato recentemente ricoverato sta facendo il giro del Giappone (e del web).

Tuttavia, il suo malore non dovrebbe essere legato alla contaminazione nucleare. Almeno queste sono state le rassicurazioni di Yukio Edano, Ministro dell’Economia e dell’Industria, che in una conferenza stampa ha spiegato che il ricovero “non è dovuto all’ipotesi di esposizione alle radiazioni“. Inoltre, assicura Edano, “tutte le informazioni saranno rese note immediatamente“.

Rimane però il mistero sul perché la Tepco, la società che gestiva la centrale di Fukushima, abbia tenuto il più stretto riserbo sulla vicenda. Intanto il direttore Yoshida, che ha 56 anni, dal 1° dicembre verrà sostituito da Takeshi Takahashi.

Ma siamo davvero certi che il suo malessere non abbia nulla a che vedere con il disastro nucleare? Sarebbe certo una strana coincidenza il fatto che Yoshida fosse presente sul luogo dell’incidente, lo scorso 11 marzo. A quanto pare, inoltre, il direttore di Fukuhsima diede direttive diverse rispetto a quelle ricevute dalla Tepco, che in un secondo momento si rivelarono corrette.

E fino allo scorso 12 novembre, lo stesso Yoshida avrebbe raccontato alla stampa che il fatto di essere stato in prima linea a Fukushima gli abbia fatto destare più di qualche preoccupazione per la propria vita. Se tanto mi da tanto…

Ma la Tepco, pur avendo riconosciuto in varie occasioni le proprie colpe, ammettendo anche che alcuni addetti all’impianto abbiano operato anche quando i livelli di radioattività erano superiori ai limiti autorizzati in condizioni di emergenza, non ha fatto riferimento a tale rischio parlando del direttore.

Sarà il tempo a dare ragione, e se son rose (radioattive), purtroppo fioriranno.

Francesca Mancuso

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