La Francia rilancia il nucleare, insieme ad altri 9 Paesi europei

10 Paesi europei, guidati dalla Francia, hanno firmato una lettera a sostegno del nucleare, definendola una fonte energetica pulita e sicura

La fine del nucleare non è affatto vicina in Europa, anzi. Il sostegno a questo tipo di fonte energetica appare sempre più trasversale. Secondo alcuni Paesi Ue, l’energia nucleare sarebbe pulita, sicura, indipendente e competitiva. A metterlo nero su bianco sono 10 Paesi membri dell’Unione europea, guidati dalla Francia, che un paio di giorni fa hanno sottoscritto una lettera dal titolo “Perché gli europei hanno bisogno dell’energia nucleare?”, indirizzandola a Bruxelles. 

Nella lettera, pubblicata dal quotidiano francese Le Soir e poi riportata da tanti altri media europei, si esortano le istituzioni europee a puntare sul nucleare, presentato come parte della soluzione nella lotta al riscaldamento globale. Oltre alla Francia, il documento è stato firmato da Romania, Repubblica Ceca, Finlandia, Slovacchia, Croazia, Slovenia, Bulgaria, Polonia e Ungheria.

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L’appello dei Paesi Ue firmatari

Il riscaldamento globale è la battaglia di oggi, non di domani– inizia così la lettera sottoscritta dagli 8 Paesi Ue –Nel suo ultimo rapporto, l’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) è stato molto chiaro nelle sue previsioni: il nostro obiettivo di limitare il riscaldamento a 1,5° o 2°C nel 21° secolo può essere raggiunto solo se riusciremo a ridurre drasticamente le nostre emissioni di gas serra nei prossimi otto anni. L’aumento dei prezzi dell’energia mostra anche quanto sia importante ridurre molto rapidamente la nostra dipendenza energetica dall’estero. Le tensioni nell’approvvigionamento energetico saranno sempre più frequenti. Non abbiamo altra scelta che diversificare le nostre fonti di approvvigionamento, facendo attenzione a non aumentare le nostre importazioni di energia dall’esterno dell’Europa. Decarbonizzare la nostra economia richiede trasformazioni immediate e profonde nella nostra produzione e nei nostri modelli di consumo, per fare in modo che essi emettano meno CO2. Ciò implica un’elettrificazione massiccia dei nostri consumi e lo sviluppo di industrie a basse emissioni di carbonio come l’idrogeno, che richiedono anche, in cambio, di produrre più elettricità.

Il nucleare rende l’Europa indipendente dal punto di vista energetico 

Secondo i Paesi firmatari, il nucleare è una risorsa fondamentale che dovrebbe essere etichettata come verde e non demonizzata. Inoltre, renderebbe gli Stati europei indipendenti a livello energetico. 

Le energie rinnovabili svolgono un ruolo essenziale nella transizione energetica, ma abbiamo bisogno di altre fonti energetiche prive di carbonio per soddisfare le nostre esigenze in modo coerente e sufficiente. – si asserisce nella lettera – Il nucleare è essenziale. Rappresenta già quasi la metà della produzione europea di elettricità senza emissioni di carbonio. L’energia nucleare è una risorsa energetica conveniente, stabile e indipendente. Innanzitutto perché protegge i consumatori europei dalla volatilità dei prezzi, a differenza di quanto faccia oggi il gas. In secondo luogo, perché contribuisce in modo decisivo all’indipendenza delle nostre fonti di energia e di produzione di elettricità. Si tratta di un’energia disponibile senza emissioni di carbonio, in grado di produrre una grande quantità di elettricità competitiva senza aumentare la nostra dipendenza dalle forniture di Paesi terzi.

L’energia nucleare è sicura e innovativa

Inoltre, secondo la Francia e gli altri 9 Paesi il nucleare sarebbe sicuro e il suo sviluppo porterebbe alla creazione di tantissimi posti di lavoro in Europa. 

Per più di sessant’anni, l’industria nucleare europea ha dimostrato la sua affidabilità e sicurezza. – prosegue la lettera – È una delle industrie più regolamentate al mondo, con 126 reattori in servizio in quattordici Paesi europei. I continui scambi tra le agenzie danno a questo settore la capacità di garantire i più alti standard di sicurezza al mondo. Ciò è particolarmente vero per il trattamento dei rifiuti. L’industria nucleare europea è un’industria leader nel mondo, dotata di tecnologie rivoluzionarie uniche. Il suo sviluppo potrebbe generare quasi un milione di posti di lavoro altamente qualificati in Europa. Con la crescita della cooperazione tra gli Stati membri, saremo presto in grado di costruire nuovi reattori moderni, come i piccoli reattori modulari. 

Alla luce di tutti questi motivi, secondo Francia, Romania, Repubblica Ceca, Finlandia, Slovacchia, Croazia, Slovenia, Bulgaria, Polonia e Ungheria “l’energia nucleare deve essere trattata allo stesso modo di tutte le altre fonti di produzione di energia senza emissioni di carbonio.”

La richiesta avanzata dai 10 Paesi è chiara: “È assolutamente essenziale che l’energia nucleare sia inclusa nel quadro della tassonomia europea entro la fine di quest’anno.”

Vincere la battaglia per il clima (grazie al nucleare)

Secondo la Francia e gli altri Paesi che hanno sottoscritto la lettera il nucleare sarebbe addirittura essenziale nella lotta alla crisi climatica. 

Abbiamo bisogno del nucleare per vincere la battaglia per il clima. – concludono Lei è la nostra arma migliore in questa lotta. È una fonte di energia pulita, sicura, indipendente e competitiva. Offre a noi europei la possibilità di continuare a sviluppare un’industria ad alto valore aggiunto, di creare migliaia di posti di lavoro qualificati, di rafforzare le nostre ambizioni ambientali e di garantire l’autonomia strategica ed energetica dell’Europa. Non lasciamoci sfuggire un’occasione così cruciale.

Nucleare: può essere davvero considerato fonte di “energia verde”? Perché non puntare su alternative più sicure e pulite?

Il tema del nucleare divide da tempo gli Stati membri dell’Ue. Se da un lato Francia, Polonia, Slovenia e gli altri Paesi che hanno sottoscritto la lettera difendono questa fonte energetica a spada tratta, altri come Austria e Germania si oppongono con fermezza, insieme a tante organizzazioni ambientaliste che mettono in luce i rischi connessi alle centrali nucleari, come ci insegna la storia passata (ma neanche troppo lontana). In Europa vi sono diversi impianti obsoleti, alcuni dei quali costruiti in aree a rischio sismico (come la centrale slovena di Krško, che tra qualche anno dovrebbe addirittura ampliarsi nonostante il parere contrario dei geologi ed altri esperti).

In ogni caso, al momento l’energia nucleare non è stata inserita nella tassonomia dell’Unione europea sulla finanza sostenibile, anche se non è escluso che ciò possa accadere già entro la fine dell’anno. Ma, anche se è vero che le emissioni di CO2 prodotte dall’energia nucleare sono piuttosto basse, vi sono vari problemi da prendere in considerazione, a partire dalla sicurezza delle centrali e dallo smaltimento dei rifiuti radioattivi. 

Non sarebbe più saggio (oltre che sicuro sia per l’umanità e per l’ambiente) investire su energie rinnovabili come quella solare ed eolica?

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Fonte: Le Soir

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