L’Everest trasformato nella discarica di immondizia più alta del mondo

Già da tempo non è più un luogo incontaminato. La triste realtà è che l’Everest è pieno di rifiuti prodotti dall’uomo: escrementi, pezzi di tenda, giubbotti, resti di attrezzatura usata per scalare. Immagini terribili che sono ben lontane da quel panorama mozzafiato che ricordiamo sui libri di scuola.

Già da tempo non è più un luogo incontaminato. La triste realtà è che l’Everest è pieno di rifiuti prodotti dall’uomo: escrementi, pezzi di tenda, giubbotti, resti di attrezzatura usata per scalare. Immagini terribili che sono ben lontane da quel panorama mozzafiato che ricordiamo sui libri di scuola.

Mentre fino a qualche decennio fa, l’Everest era una meta per pochi, da quando le spedizioni turistiche sono aumentate, ha raggiunto un nuovo primato: il monte è la discarica di immondizia più alta del mondo con un numero crescente di alpinisti che ne sono i diritti responsabili.

Nel maggio del ’53 Edmund Hillary e Tenzing Norgay raggiungevano per la prima volta gli 8.848 metri dell’Everest, un paesaggio meraviglioso e quasi fiabesco. A distanza di oltre sessant’anni non possiamo dire la stessa cosa e queste immagini ne sono la dimostrazione.

Tra la neve si vedono rifiuti di ogni tipo: bombole del gas, escrementi, attrezzature per l’arrampicata, il tutto abbandonato li proprio da chi in quel luogo cercava la bellezza. Sembra un paradosso ma negli ultimi anni la situazione è proprio peggiorata.

“È disgustoso, un pugno nell’occhio. La montagna trasporta tonnellate di rifiuti”, dice detto a AFP Pemba Dorje Sherpa, che ha raggiunto la vetta dell’Everest per ben 18 volte.

Lo scioglimento dei ghiacciai causato dal riscaldamento globale ha fatto riemergere rifiuti su rifiuti, pensate che dal 2008 le spedizioni di pulizia Eco-Everest hanno recuperato 15mila chili di spazzatura e che nel 2012 gli artisti nepalesi hanno addirittura prodotto sculture con 1,5 tonnellate.

Anche il governo del Nepal da tempo ha deciso di adottare la linea dura per limitare i danni: oltre che inviare ciclicamente squadre di pulizia, da tempo fa multe salate (fino a 3mila euro) per i trasgressori e non solo, vista la situazione gli alpinisti alla discesa hanno l’obbligo di portare con sé almeno otto chili di rifiuti per contribuire alla pulizia.

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Secondo la Nepal Mountaineering Association comunque le bombole di ossigeno, le scale rotte, le lattine, i contenitori sono problemi meno gravi rispetto alle deiezioni umane che restano coperte dal ghiaccio in inverno. Oltre all’odore sgradevole, c’è il timore per la salute di coloro i quali bevono l’acqua portata a valle dalla fusione dei ghiacciai.

Purtroppo non solo l’Everest è sommerso dai rifiuti:

Dominella Trunfio

Foto

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