Perché maggio è stato così freddo e piovoso. Prepariamoci a un’estate ‘glaciale’ (forse…)

Maggio non è maggio, ormai lo abbiamo capito. Sui social non a caso è stato hanno soprannominato 'maggembre'. Mancano ormai 4 giorni alla fine del mese che precede l'estate ma abbiamo vissuto quasi esclusivamente giorni di freddo, accompagnati da pioggia e addirittura neve. Ma perché abbiamo avuto un maggio così freddo?

Maggio non è maggio, ormai lo abbiamo capito. Sui social non a caso è stato hanno soprannominato ‘maggembre’. Mancano ormai 4 giorni alla fine del mese che precede l’estate ma abbiamo vissuto quasi esclusivamente giorni di freddo, accompagnati da pioggia e addirittura neve. Ma perché abbiamo avuto un maggio così freddo? E, soprattutto, cosa ci aspetta per l’estate?

Anche se qualcuno si ostina a negarlo e a ironizzare, la colpa è da imputare ai cambiamenti climatici.

A dirlo è anche Greenpeace secondo cui il freddo che stiamo vivendo in questi giorni, così come la siccità, le tempeste di vento, le alluvioni degli scorsi mesi, e il grande caldo che probabilmente vivremo tra qualche settimana sono una conseguenza del global warming.

La spiegazione arriva dalla scienza e anche se apparentemente sembra un controsenso illustra il legame tra riscaldamento globale e freddo. Partiamo dal presupposto che meteo e clima sono due cose completamente diverse e che gli eventi meteorologici estremi – alluvioni, siccità, grandine e neve fuori stagione – sono e saranno sempre più frequenti e più intensi.

Perché allora l’aumento delle temperature ha generato un maggio così freddo? La spiegazione è riassunta in 4 passi:

  1. in primo luogo, l’Artico si sta scaldando più rapidamente rispetto al resto del Pianeta e i ghiacci che riflettono i raggi solari si sciolgono velocemente. Al loro posto resta l’acqua, che invece assorbe i raggi e il calore del sole;
  2. come effetto di questo processo, vi è la destabilizzazione del cosiddetto vortice circumpolare artico, una sorta di “cintura di venti” che tiene ferma sull’Artico una cupola di alta pressione di aria freddissima;
  3. la forza di questi venti dipende dalla differenza di temperatura tra area artica e aree temperate. In altre parole, se l’Artico si scalda più delle zone temperate, la differenza di temperatura diminuisce e il vortice non riesce più a “contenere” l’alta pressione;
  4. quest’ultima allora si spezzetta in lobi che si spingono fino a noi portando aria gelida.

“La situazione è seria: la politica si svegli e segua le indicazioni della scienza, abbandonando rapidamente carbone, gas e petrolio, fermando la deforestazione e diminuendo la produzione ed il consumo di carne. Tutti fattori che stanno facendo cambiare il nostro clima” è l’appello di Greenpeace secondo cui “l’emergenza climatica è una sfida ambientale globale, ma è anche una questione di sicurezza nazionale: solo negli ultimi mesi, ha provocato, in Italia, decine di vittime e danni per centinaia di milioni di euro”.

Già, quei danni che stanno mettendo in ginocchio anche l’agricoltura nostrana, come ha sottolineato Coldiretti, secondo cui a causa il meteo impazzito ha fatto perdere un frutto su quattro nelle campagne italiane, dalle fragole alle ciliegie, dalle nespole alle albicocche, dalle pere ai meloni fino ai cocomeri per l’ondata di pioggia, grandine e allagamenti che hanno devastato le coltivazioni da Nord a Sud.

Maledetta primavera…

Conseguenze dirette anche sulle temperature superficiali del Mar Mediterraneo, con temperature delle acque superficiali di 14-16°C, tipiche di fine aprile ma di certo non di fine maggio.

“Le prime due decadi di maggio 2019 sono state tra le più fredde da un trentennio in Italia e su gran parte d’Europa. Le inconsuete nevicate a bassa quota, tuttavia, sono un evento locale e temporaneo che non contraddice il riscaldamento globale”, spiega Luca Mercalli.

Non basta, quindi, un maggio così freddo a smentire il riscaldamento globale in atto, che la scienza sta denunciando ormai da anni (anche se in molti fanno ancora confusione tra meteo e clima).

Che estate ci aspetta, dunque?

E’ presto per dirlo con certezza, ma potrebbe trattarsi di un’estate tutt’altro che calda, soprattutto per quanto riguarda il mese di agosto. Se a luglio si prevedono temperature elevate, il mese successivo sono attesi forti temporali e nubifragi da Nord a Sud. Settembre poi regalerà un altro scorcio d’estate con temperature di nuovo elevate. Chiaramente si tratta di previsioni a lungo termine, tutt’altro che precise. Di sicuro ci attende un’altra altalena climatica… 

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Francesca Mancuso

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