Ecoballe di plastica nel Golfo di Follonica, iniziato oggi il recupero delle prime due alla presenza del ministro Costa

Recuperate oggi alla presenza del ministro Costa le prime 2 ecoballe, almeno altre 2 sono state individuate e saranno a breve rimosse

Il 23 luglio scorso era stato votato lo stato di emergenza per rimuovere le 56 ecoballe di rifiuti in plastica che giacevano nel Golfo di Follonica dal 2015, quando furono disperse dalla motonave Ivy. Oggi finalmente, alla presenza del ministro dell’Ambiente Costa, le prime 2 ecoballe sono state rimosse.

Parliamo di oltre 630 quintali di plastiche eterogenee perse dal cargo che stanno inquinando una porzione di mare in pieno Santuario Pelagos, il Parco marino internazionale dei mammiferi marini che corre fra Toscana, Sardegna, Liguria e Costa Azzurra, a ridosso dell’isolotto di Cerboli, Zona A di protezione integrale del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano.

Vi erano  massimo sei mesi di tempo per salvare le nostre coste e il mare. L’annuncio era arrivato direttamente dal ministro per l’ambiente, Sergio Costa,  già nella tarda serata di mercoledì 22 luglio su twitter, durante il Consiglio dei ministri.

“Il Consiglio dei ministri – si legge nel comunicato del Cdm – su proposta del Presidente Giuseppe Conte, ha deliberato lo stato di emergenza, per un periodo di sei mesi, in conseguenza della dispersione di rifiuti plastici pressati nelle acque del Golfo di Follonica (LI). Considerata la necessità di adottare misure urgenti per procedere al recupero delle eco-balle e a ridurre il rischio di inquinamento ambientale, viene stanziata la somma di 4 milioni di euro a valere sul Fondo per le emergenze nazionali. Il Consiglio dei ministri ha nominato, quale soggetto attuatore del coordinamento degli interventi, il Capo del Dipartimento della protezione civile, Angelo Borrelli.”

Il commissario addetto alla rimozione è Angelo Borelli, voluto da Costa perché “il più titolato a svolgere le necessarie e urgenti operazioni di rimozione”.

“Bisogna assolutamente toglierle, perché tenderanno a sfaldarsi e troveremo milioni di pezzi di plastica sulle spiagge più belle della Toscana. Questa operazione va condotta urgentemente, entro la fine dell’estate, perchè le condizioni meteo rischiano di non far compiere le operazioni in sicurezza”, ha aggiunto Costa in una diretta su Facebook.

“Finalmente il Governo ha decretato lo stato d’emergenza per quella che è, a tutti gli effetti, una bomba ecologica ad orologeria – commenta Francesco Ferrari, sindaco di Piombino-. Finisce una situazione di pericolosa incertezza che proseguiva senza sosta da anni. È il successo di un impegno caparbio che abbiamo avuto, fin dal nostro insediamento, nel denunciare il pericolo che questo territorio correva. Abbiamo più volte ed in varie sedi lanciato il grido d’allarme per questa situazione, in controtendenza col silenzio assordante della precedenza amministrazione. Ci hanno addirittura accusato di attentare al nostro turismo quando il nostro universo fine era difendere il nostro territorio. Oggi la decisione del Governo ci rende giustizia. Ora mettiamoci subito tutti al lavoro per il recupero delle ecoballe”.

Le operazioni di recupero

Oggi, finalmente, sono iniziate le operazioni di recupero delle prime 2 ecoballe per un totale di 2 tonnellate e mezzo di plastica dal fondo del mare. In diretta su Facebook il ministro Costa le ha mostrate.

Tutti gli aggiornamenti sulla situazione sono stati resi noti in una conferenza stampa tenutasi alla presenza del Capo Dipartimento della Protezione Civile, Borrelli, e del Ministro Costa, insieme alle istituzioni coinvolte nelle operazioni.

Il ministro ha fatto sapere che “ne sono state individuate ben più di due“. Si continuerà dunque nell’impresa appena le condizioni meteo lo consentiranno.

Fonte: Facebook

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