Deforestazione: blitz di Greenpeace davanti alle ambasciate del Brasile nel mondo per salvare l’Amazzonia

Davanti le ambasciate brasiliane di 14 città del mondo, tra cui quella di Roma, oggi è comparso un appello: “Dilma Salva l’Amazzonia. Non distruggere il Codice Forestale”. A lasciare il messaggio indirizzato alla Presidente Roussef a piazza Navona e, contemporaneamente a Parigi, Washington DC, Città del Messico, Berlino, Oslo, Amsterdam, Copenhagen, Bruxelles, Helsinki, Stoccolma, Londra e l'Aia, gli attivisti di Greenpeace per far mantenere la promessa elettorale di difendere l'Amazzonia attraverso il veto alla proposta di modifica del disegno di legge del nuovo codice forestale, ormai in dirittura d'arrivo al Parlamento brasiliano.

Davanti le ambasciate brasiliane di 14 città del mondo, tra cui quella di Roma, oggi è comparso un appello: Dilma Salva lAmazzonia. Non distruggere il Codice Forestale”. A lasciare il messaggio indirizzato alla Presidente Roussef a piazza Navona e, contemporaneamente a Parigi, Washington DC, Città del Messico, Berlino, Oslo, Amsterdam, Copenhagen, Bruxelles, Helsinki, Stoccolma, Londra e l’Aia, gli attivisti di Greenpeace per far mantenere la promessa elettorale di difendere l’Amazzonia attraverso il veto alla proposta di modifica del disegno di legge del nuovo codice forestale, ormai in dirittura d’arrivo al Parlamento brasiliano.

Il testo in questione, attualmente in fase di votazione finale alla Camera, contiene, infatti, disposizioni che mettono a rischio la salvaguardia dell’Amazzonia brasiliana e l’associazione chiede al Presidente Dilma Rousseff di non apporre la firma presidenzale necessaria all’approvazione del provvedimento.

«Le potenti lobby del settore agricolo e zootecnico hanno il pieno controllo della Camera dei Deputati in Brasile ed è chiaro che il Congresso è pronto ad approvare un Codice Forestale che favorisce le motoseghe e mette a rischio la salvaguardia dell’Amazzonia» denuncia Chiara Campione, responsabile della campagna Foreste di Greenpeace Italia.

Ma quali sarebbero le conseguenze delle sudddette modifiche al Codice Forestale? Secondo le stime degli scienziati brasiliani tali cambiamenti minaccerebbero ben 47 miliondi di foresta. Se si pensa che oltre 60 miliondi di ettari sono già degradati, si potrebbe sfruttare questi senza il bisogno di distruggere altri alberi per favorire il settore agricolo brasiliano.
«La Presidente Dilma Rouseff ha promesso di ridurre la deforestazione in Amazzonia dell’80 per cento entro il 2020 e di fare del Brasile un capofila nella lotta ai cambiamenti climatici attraverso la lotta alla deforestazione. É il momento di dimostrare a tutti che la sua parola ha un valore, mantenendo la promessa e fermando l’esercito di motoseghe che il Nuovo Codice Forestale porterà dritto al cuore dell’Amazzonia.» conclude Campione.

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