Consumatori e ambiente: l’italiano teme l’inquinamento

Secondo un'indagine Nielsen gli italiani sono tra i più preoccupati al mondo per l'inquinamento. Ma fanno marcia indietro quando si tratta di spendere di più per l'acquisito di prodotti eco-sostenibili

Italiani e inquinamento: quanto e riguardo a cosa siamo preoccupati nel nostro paese? A fornire la risposta è stata un’indagine di Nielsen, resa nota in occasione del Convegno Linkontro, in corso in questi giorni a Santa Margherita di Pula, in provincia di Cagliari.

Lo studio, che ha preso in esame il grado di fiducia dei consumatori tra il 23 marzo e il 12 aprile 2011 in 51 Paesi del mondo tra Europa, America Latina, Medio Oriente, Africa, Nord America, Asia-Pacifico, ha messo in luce i timori degli italiani per il settore ambientale.

Ciò che ci turba, in primo luogo, è l’inquinamento atmosferico: l’86% italiani, rispetto al 78% della media globale, lo temono. Fa paura anche l’inquinamento delle acque (86% contro il 75% della media mondiale) non solo vissuto in ambito nazionale ma anche con uno sguardo al di fuori dei confini, come ha dimostrato l’interesse suscitato per le sorti dei liquidi radioattivi finiti in mare a causa del disastro nucleare del Giappone. Tre le preoccupazioni seguono poi l’uso dei pesticidi (80% rispetto al 70% della media mondiale), il global warming (77% contro il 70%), la mancanza d’acqua (77% contro il 73%). Questo il quadro se si parla di inquinamento in senso stretto.

Altre preoccupazioni attanagliano noi italiani. Una di esse riguarda il modo in cui le aziende si rapportano al problema dell’inquinamento. Il 79% degli intervistati ha espresso la propria mancanza di fiducia verso gli sprechi delle aziende nel packaging dei prodotti, contro il 73% della media globale. Inoltre, per l’88% degli italiani (contro l’83%) è molto o abbastanza importante che le aziende implementino programmi per migliorare l’ambiente. Di conseguenza, accogliamo con favore tutte le iniziative portate avanti dalle aziende che riducono l’impatto ambientale.

In particolare i prodotti in packaging riciclabili (90%, il 3% in più rispetto alla media totale), quelli ad efficienza energetica (85%), i prodotti fabbricati localmente (86% contro il 83%), i prodotti acquistati presso i farmer’s market (84% contro il 83%), i prodotti con poco o senza packaging (79% contro il 69%), i prodotti biologici (63%). Notevole anche l’interesse verso i prodotti non testati sugli animali (58% contro il 40%) e verso quelli del commercio equo e solidale (54% contro il 51%).

Fin qui tutto bene. Amiamo l’ambiente e temiamo le conseguenze dell’inquinamento. Coerenti. Ma quando si tratta di mettere mano al portafoglio, sono dolori. Soltanto il 23% degli italiani infatti è disposto ad spendere di più per acquistare prodotti ecosostenibili. Il 37% acquista prodotti non ecologici o perché più economici o per il rapporto qualità-prezzo, a prescindere dalla compenente “sostenibilità”.

Preoccupati sì, ma mica fessi.

Francesca Mancuso

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