Lo spettro del condono edilizio e fiscale per tagliare il debito pubblico

dopo l’immobilismo di questo Governo di fronte alla crisi e alla mancanza di riforme strutturali efficienti, spunta di nuovo l’ipotesi del condono edilizio e fiscale, che premia gli evasori e coloro che hanno agito all’insegna dell’illegalità

C’era da aspettarselo: dopo l’immobilismo di questo Governo di fronte alla crisi e alla mancanza di riforme strutturali efficienti, spunta di nuovo l’ipotesi del condono edilizio e fiscale, che premia gli evasori e coloro che hanno agito all’insegna dell’illegalità.

Sì al condono per tagliare il debito – ha detto Fabrizio Cicchitto Pdl Cicchitto (Pdl) – se serve, si può mettere mano anche al condono edilizio e fiscale”.

Per fortuna, c’è qualcuno nella maggioranza che ha ancora un briciolo di buonsenso, come Tremonti, che ha risposto che questa iniziativa “Frena la lotta all’ evasione; farlo vorrebbe dire frenare sul nascere il progetto di contrasto all’evasione fiscale, sarebbe un togliere forza al nostro vero obiettivo”.

Dello stesso parere Susanna Camusso, segretaria della CGIL, che boccia l’ipotesi di concedere un condono agli evasori: “In un momento di crisi come questo – ha detto il coordinatore del Pd delle commissioni economiche della Camera, Francesco Boccia – il condono umilia tutti i contribuenti onesti”.

Ma non è tutto naturalmente, perché il condono – oltre a premiare i disonesti – infligge anche un duro colpo all’ambiente, già disastrato a causa dei tagli agli enti locali provocato con la precedente finanziaria:

Sembra assurdo – ha detto Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambienteeppure ancora oggi si riaffaccia l’ipotesi di un condono edilizio. Nel paese delle tragedie insensate, del lavoro nero e del dissesto idrogeologico c’è ancora qualcuno che pensa di poter far cassa rapidamente condonando gli abusi, aprendo la strada a nuove costruzioni illegali, a tutto vantaggio dei disonesti e a totale discapito della comunità. Eppure abbiamo tutti sotto gli occhi gli effetti di queste politiche di sviluppo raffazzonate e estemporanee. La tragedia di Barletta dovrebbe almeno servire come monito!
Bene ha fatto l’Ance
– ha continuato Cogliati Dezza – per bocca del suo presidente Buzzetti, a condannare l’ipotesi di sanatoria che servirebbe solo a premiare chi ha agito e agisce nell’illegalità, in barba alle normative, alla sicurezza, al rispetto dei lavoratori. L’Italia ha bisogno di un piano di recupero dell’edilizia esistente serio e articolato, incentrato sulla sicurezza e il risparmio energetico e non di proposte spot che potremmo definire ridicole se non fossero terribilmente pericolose”.

Dello stesso avviso anche il Presidente della Repubblica in un messaggio al ministro Prestigiacomo nella giornata che ha ricordato insieme vittime del lavoro e dei disastri ambientali. “Occorre operare – ha richiamato Giorgio Napolitano – affinché i processi di trasformazione territoriale, di urbanizzazione e di sviluppo delle attività economiche siano realizzati con la dovuta attenzione alla sicurezza, alla incolumità pubblica ed al rispetto dell’ambiente e delle sue insostituibili risorse” . E “a tal fine si impone un responsabile impegno da parte delle istituzioni, nazionali e locali, della comunità scientifica e degli operatori economici per sviluppare la cultura della previsione e della prevenzione, cui va affiancata una costante e puntuale azione di vigilanza e di controllo”.

Il condono fiscale ed edilizio che il centrodestra continua irresponsabilmente a promuovere è uno schiaffo all’Italia onesta“. Ha messo in guardia anche il Presidente nazionale dei Verdi Angelo Bonelli, convinto che “si tratterebbe una inaccettabile umiliazione per i cittadini che hanno sempre pagato le tasse e che hanno seguito le regole per costruire le proprie case“.

Solo la discussione su possibili sanatorie edilizie – ha avvertito il leader dei Verdi italianui- hanno già messo in moto l’industria illegale del cemento abusivo. Ci sono arrivate segnalazioni dalla Sicilia, dalla Calabria, dal Sud del Lazio, da Roma e dalla provincia di Napoli su cantieri anomali. Per questa ragione chiediamo ai sindaci di avviare subito un attento monitoraggio dei territori onde evitare che le proposte di un governo ormai allo sbando si trasformino in nuove ed ulteriori ferite per il territorio italiano che già è in ginocchio a causa del dissesto idrogeologico e del cemento selvaggio“.

Insomma, in questa follia da fine governo, chi sostiene il condono edilizio sembra restare sempre più solo. Almeno speriamo.

Verdiana Amorosi

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