Stati generali del riciclo: immondizia, da fardello a risorsa ambientale ed economica

Il riciclo “made in Italy” funziona eccome! Solo nell’ultimo anno, la quota del riciclo ha toccato il 65% dei materiali gettati via come rifiuti, mentre il recupero dei materiali riciclati ha raggiunto il 75% del totale immesso al consumo.

Il riciclo “made in Italy” funziona eccome! Solo nell’ultimo anno, la quota del riciclo ha toccato il 65% dei materiali gettati via come rifiuti, mentre il recupero dei materiali riciclati ha raggiunto il 75% del totale immesso al consumo.

Un vero e proprio successo (su cui speravano davvero in pochi) soprattutto dai risultati ottenuti in termini di quantità: nel 2010 sono state recuperate ben 8 milioni di tonnellate (su 11,5 milioni) destinate al commercio. Un fenomeno che mostra il vero valore del riciclo della spazzatura, che svolge un ruolo non solo a livello ambientale, ma anche economico.

A confermarlo è il Conai – Consorzio nazionale imballaggi – che, negli Stati generali del riciclo, evidenzia le opportunità date dal riciclo dei rifiuti, che da fardello è diventa una risorsa – ha spiegato un rapporto dedicato alle Mp2 (Materie prime seconde) realizzato da Althesys – e che “in 10 anni ha assunto un valore di oltre 12 miliardi di euro”.

Dal 1999 al 2010 infatti, la raccolta e il riciclo degli imballaggi ha portato benefici per 12,6 miliardi di euro, pari a un netto di 9,3 miliardi per il Paese, di questi solo 3,3 miliardi sono rappresentati dai costi).

Conai – ha commentato il presidente del Consorzio, Roberto De Santis – ha garantito, anche durante la crisi economica, il ritiro dei rifiuti urbani di imballaggio continuando a riconoscere ai comuni i corrispettivi previsti dall’accordo con l’Anci”. Secondo , Alessandro Marangoni, l’amministratore delegato di Athesys, “il costo di smaltimento evitato alla collettività per avviare a smaltimento tutti i volumi dei rifiuti presi in carico dal Conai nello scenario storico è pari a 4,4 miliardi”.

 

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