Città del Messico vieta la vendita di assorbenti interni per combattere la plastica

I tamponi con applicatore di plastica sono scomparsi dai supermercati di Città del Messico come una delle misure dell’agenda ambientale 2021.

I tamponi con applicatore di plastica sono scomparsi dai supermercati di Città del Messico come una delle prime misure dell’agenda ambientale di quest’anno.

Con l’obiettivo di ridurre la commercializzazione e il consumo di plastica non biodegradabile, Città del Messico ha iniziato questo 2021 ponendo il divieto di vendita a tutti i prodotti di plastica usa e getta. Questo vale anche per gli applicatori per tamponi mestruali che insieme a posate, cannucce, capsule di caffè, palloncini, vassoi e altri prodotti monouso non potranno più essere commercializzati.

“Da gennaio 2021 c’è il divieto per questi prodotti davvero non essenziali che vanno dalle forchette ai cucchiai a tanti altri diversi tipi di prodotti. Già in gran parte del mondo, circa in 60 paesi, sono stati applicati questi processi di proibizione per questi prodotti di plastica usa e getta”, ha sottolineato il 6 gennaio la segretaria dell’Ambiente di Città del Messico Mariana Robles durante una conferenza stampa virtuale.

Sebbene questa misura abbia innegabilmente conseguenze positive per l’ambiente, il provvedimento ha generato diverse critiche e molte donne della capitale messicana hanno iniziato a manifestare il loro malessere per via della scomparsa degli assorbenti interni dagli scaffali di supermercati, negozi e farmacie della città.

Per Anahí Rodríguez, portavoce dell’associazione Mestruación Digna Mexico il governo non ha garantito la prospettiva di genere nel prendere queste decisioni mettendo in secondo piano la salute, la dignità e l’autonomia delle donne. Con questa misura, le opzioni durante il periodo delle mestruazioni sono limitate dal momento che non è possibile scegliere cosa usare, come sentirsi più comode e decidere come gestire liberamente le mestruazioni.

“È stato dimostrato che non avere accesso a questi prodotti influisce direttamente sull’assenteismo scolastico e lavorativo. Sebbene vengano intraprese azioni a favore dell’ambiente, non va trascurata un’opzione ecologica ma accessibile per le donne”, avverte Anahí Rodríguez.

In Messico le donne guadagnano quasi il 20% in meno degli uomini e nella capitale i prodotti per l’igiene femminile più ecologici (e più costosi) – come la coppetta mestruale – si trovano di fronte a una realtà poco incoraggiante dal momento che in più di 260.000 case in Città del Messico manca l’acqua corrente. I tamponi di cotone con un applicatore di cartone non si trovano in molti negozi, e lo stesso vale per la versione senza applicatore.

Il governo continua a invitare le donne colpite da questo divieto a utilizzare la coppetta mestruale, ma l’uso di questo prodotto non è esteso come quello degli assorbenti interni. Tra i motivi c’è la difficile reperibilità nei negozi del Messico, molte di coloro che lo usano infatti lo hanno acquistato online, operazione molto difficile per un paese in cui il 56% della popolazione non ha un conto in banca, senza considerare poi che in mezzo alla pandemia e con la povertà incrementata, pagare di più per accedere a questo tipo di prodotti è un grande lusso.

Il divieto è entrato in vigore all’inizio di quest’anno, ma è solo nelle ultime settimane, quando la mancanza degli assorbenti interni tra gli scaffali dei supermercati si è cominciata a vedere, che il problema ha cominciato a notarsi, anche con proteste sui social.

https://twitter.com/BarbieBerrinche/status/1360637066476990467

Dobbiamo adottare politiche ambientali, ma allo stesso tempo assumerle considerando tutti gli aspetti, dando il tempo opportuno e offrendo alternative valide e accessibili a tutte le persone coinvolte in queste decisioni. A Città del Messico le donne della capitale hanno preso questo impegno ambientale, ma non dobbiamo lasciarle da sole.

Fonte: Milenio/El País/Infobae

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