Barbie è una serial killer del clima…e Ken la lascia su Facebook!

Greenpeace rivela che la bambola bionda più famosa al mondo, l’icona di bambine e ragazze di ogni nazionalità è coinvolta nel brutale fenomeno della deforestazione.

La bambola bionda più famosa al mondo, l’icona di bambine e ragazze di ogni nazionalità è coinvolta nel brutale fenomeno della . Lo rivela oggi Greenpeace, con un dossier e un video virale in perfetto stile rosa shocking che ha per protagonista lo storico compagno di Barbie: Ken.

La reazione shoccata di Ken nello scoprire che ha come fidanzata una “serial killer” ambientale è con ogni probabilità identica a quella di milioni di bambine, mamme e papà che da anni ricevono e regalano la bambola più desiderata dell’universo. Ma di quale crimine si è macchiata Barbie? Il suo packaging è prodotto con legno proveniente dalla foresta pluviale indonesiana, rifugio di specie minacciate d’estinzione come la tigre di Sumatra.

Oltre a rivelare lo scandalo, Greenpeace ha dato il via a una protesta dimostrativa nei confronti di Mattel, l’azienda che produce Barbie, a Los Angeles. Gli attivisti si sono vestiti in smoking, simulando il tipico abbigliamento di Ken, e hanno scalato il quartier generale di Mattel per srotolare un enorme banner con la scritta “Barbie ti mollo! Non esco con ragazze coinvolte nella deforestazione“.

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Dagli States è così partita una campagna internazionale con la quale l’associazione vuole spingere il settore del giocattolo a opporsi a qualsiasi crimine forestale.

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Le denunce dell’associazione, che si rivolgono anche ad altre multinazionali come Disney, partono da accurate analisi in laboratorio delle fibre usate nel confezionamento della bambola. Greenpeace ha dimostrato che la carta del packaging proviene dalla foresta pluviale indonesiana. E, incrociando i risultati delle analisi con indagini sul campo, mappe e certificati di concessione di aree forestali, hanno dimostrato come Mattel e non solo, utilizzino prodotti della multinazionale APP (Asian Pulp and Paper), denunciata più volte per aver convertito preziose foreste torbiere in prodotti usa e getta.

«Bambine e ragazze di tutto il mondo, nell’ultimo mezzo secolo, hanno sempre pensato a Barbie come a un’icona pop e una trend setter. Nessuno aveva mai pensato che dietro quegli occhioni azzurri, i lunghi capelli biondi e i vestiti sempre alla moda potesse nascondersi un crimine brutale come la deforestazione e l’estinzione della tigre di Sumatra» – spiega Chiara Campione, responsabile della campagna Foreste di Greenpeace Italia.

L’Indonesia è uno dei Paesi con il più alto tasso di deforestazione al mondo, denuncia Greenpeace. Le stime del governo indonesiano parlano di oltre un milione di ettari di foresta distrutta ogni anno.

Per questo l’associazione chiede oggi a Mattel, e alle altre multinazionali del giocattolo come Disney di impegnarsi da subito ad assumere una politica degli acquisti della carta a Deforestazione Zero, di cancellare i propri contratti con un’azienda controversa come APP e di sostenere con i propri acquisti chi in Indonesia produce carta in maniera sostenibile e responsabile.

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