Annuario ISTAT 2014: aumentano le rinnovabili e la differenziata

Fine anno, si sa, è tempo di bilanci. E a fornire uno spaccato dei vari aspetti della vita del nostro paese è stato Annuario statistico italiano 2014 dell'Istat, che ha preso in esame i principali temi ambientali, sociali ed economici relativi all'Italia

Fine anno, si sa, è tempo di bilanci. E a fornire uno spaccato dei vari aspetti della vita del nostro paese è statol’ Annuario statistico italiano 2014 dell’Istat, che ha preso in esame i principali temi ambientali, sociali ed economici relativi all’Italia.

Un paese purtroppo soggetto ai terremoti, come hanno confermato anche le numerose scosse che hanno colpito la Toscana proprio questa settimana. Nel 2013 sono stati registrati complessivamente 21.369 eventi sismici, quasi tutti di magnitudo inferiore a 4. Anche se il numero totale dei terremoti è superiore a quello del 2012, l’intensità è risultata minore: gli eventi di magnitudo uguale o superiore a 5 sono stati solo 2 per fortuna, contro i 10 dell’anno precedente. Se si considera un arco temporale più ampio (1983-2013), è sempre il 2012 l’anno peggiore per i terremoti nel nostro Paese. Se ne contano 56 di intensità superiore a 4. Seguito nel 2009 con 53.

Una buona notizia arriva sul fronte degli incendi, in calo nel 2013, quando stati 2.936 contro 8.274 dell’anno precedente (-65%). Anche la superficie interessata si è ridotta da 130.799 ettari a 29.076 (-78%).

Spostandosi all’ambito dei rifiuti, l’Annuario dell’Istat ha rilevato un aumento della quota di raccolta differenziata, ma le differenze territoriali sono evidenti. Nel 2013 la quantità di rifiuti urbani raccolti è stata pari a 29,6 milioni di tonnellate (490 chilogrammi per abitante), l’1,3% in meno dell’anno precedente. La raccolta differenziata raggiunge il 42,3%, dal 40% del 2012; a livello territoriale i valori più alti sono stati nelle provincia autonoma di Trento (68,9%) e in Veneto (64,6%); quelli più bassi in Sicilia (13,4%) e Calabria (14,7%).

Inoltre si sono ridotti i consumi energetici anche per la crisi economica. Nel 2013, il consumo interno lordo di energia si è ridotto del 3% soprattutto a causa della crisi economica, passando da 176,3 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio a 171. In calo anche le importazioni di energia elettrica del -8,2%. Aumenta anche la quota di energia prodotta dalle rinnovabili. Secondo l’Istat negli ultimi cinque anni si è ridotto il ricorso alle fonti tradizionali per la produzione di energia elettrica – dal 77,4% del 2009 al 66,6% del 2013. Al tempo sesso è cresciuta la presenza delle rinnovabili, che nel 2013 si sono attestate al 38,6% della produzione lorda totale. Il contributo maggiore proviene dall’idroelettrico (18,9%), seguito da fotovoltaico (7,4%) ed eolico (5,1%).

Traffico, parcheggio e inquinamento sono purtroppo i problemi ancora avvertiti dalle famiglie. Nel 2014 sono stati il traffico (36,9%), la difficoltà di parcheggio (35,2%), l’inquinamento dell’aria (34,4%), la difficoltà di collegamento con i mezzi pubblici (30,7%), il rumore (30,6%). In ultima posizione troviamo l’irregolarità nell’erogazione dell’acqua, un problema per l’8,6% delle famiglie ma le differenze sul territorio sono forti: le percentuali più alte si registrano in Calabria (32,1%) e Sicilia (24,1%).

Francesca Mancuso

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