Ilva di Taranto: pubblicato il decreto che sblocca 336 milioni di euro

Il Consiglio dei Ministri con un nuovo decreto legge ha disposto 336 milioni di euro di aiuti per avviare subito le bonifiche dell'area dell'Ilva di Taranto


Ilva di Taranto. Il Consiglio dei Ministri, riunitosi questa mattina a Palazzo Chigi, ha approvato un decreto legge che possa garantire un immediato avvio delle procedure di bonifica delle aree inquinate del tarantino. Per farlo, ha garantito aiuti per 336 milioni di euro, necessari per gli interventi.

Così facendo sono state individuate le misure per la semplificazione e l’accelerazione delle procedure che metteranno subito a disposizione le risorse previste dal Protocollo d’intesa del 26 luglio scorso.

Dopo l’incontro con le autorità dell’Ilva, i Ministri hanno dunque ritenuto necessaro un intervento celere per risolvere la crisi che da mesi ha colpito l’area. Negli ultimi giorni, la tensione è stata alta. I lavoratori dell’Ilva hanno protestato duramente contro la decisione della procura di sottoporre a sequestro senza facoltà d’uso degli impianti, a seguito dei risultati delle perizie sull’inquinamento ambientale. Una delle ultime analisi aveva mostrato che nelle urine degli abitanti era presente una quantità di piombo troppo alta.

Una settimana fa, il gip Todisco ha firmato il provvedimento di sequestro facendo scattare anche 8 misure cautelari per dirigenti ed ex dirigenti dell’Ilva, indagati per disastro ambientale. Anche il Codacons era sceso in campo avviando un’azione di risarcimento.

Ma oggi il vento sembra spirare dalla parte giusta. Il CdM ha dato il via libera al decreto inserendo il sito di Taranto nel Progetto SENTIERI (Studio Epidemiologico Nazionale dei Territori e Insediamenti Esposti a Rischio da Inquinamento), finanziato dal Ministero della salute e condotto sotto il coordinamento dell’Istituto superiore di sanità, Dipartimento ambiente e prevenzione primaria.

Oggi è in corso l’udienza al tribunale del riesame di Taranto – ha spiegato il Ministro dell’Ambiente Clini – e l’Ilva presenterà le sue valutazioni tecniche sulle perizie della Procura. Questo è un fatto positivo, perché consentirà alla magistratura di avere più elementi conoscitivi“. Il ministro ha dunque approvato la decisione dell’Ilva di ritirare tutti i ricorsi contro il ministero dell’Ambiente: “L’azienda ha deciso di mettersi a un tavolo con ministero e Regione per trovare le soluzioni“.

Francesca Mancuso

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