BACSIN: l’Europa finanzia i batteri “spazzini” per bonificare dalle sostanze inquinanti

La Commissione Europea ha deciso di finanziare nuove ricerche in campo scientifico riguardo alla possibile azione benefica di batteri e microrganismi, comunemente detti “spazzini”, in grado di purificare aree contaminate, anche in maniera grave, da petrolio e altre sostanze inquinanti, con particolare riferimento a siti industriali abbandonati, basi militari e zone particolarmente bisognose di bonifica presenti in territorio europeo.

La Commissione Europea ha deciso di finanziare nuove ricerche in campo scientifico riguardo alla possibile azione benefica di batteri e microrganismi, comunemente detti “spazzini”, in grado di purificare aree contaminate, anche in maniera grave, da petrolio e altre sostanze inquinanti, con particolare riferimento a siti industriali abbandonati, basi militari e zone particolarmente bisognose di bonifica presenti in territorio europeo.

Il progetto di ricerca, denominato BACSIN, è volto ad approfondire le potenzialità di sopravvivenza dei batteri una volta immessi nei siti contaminati. La capacità di alcuni microrganismi di nutrirsi letteralmente di particelle inquinanti, eliminandole, è nota alla scienza fin dagli anni ’70, periodo in cui l’azione dei batteri in tale ambito venne accertata tramite studi di laboratorio. L’efficacia del loro lavoro non si rivelò però altrettanto tale al di fuori della provetta, una volta immessi i batteri in veri e propri siti contaminati.

La sfida del coordinatore delle ricerche, Jan Roelof Van Deer Meer, consiste nello sperimentare nuovi metodi in grado di fornire ai batteri, nei luoghi in cui la loro azione si rivela necessaria, le sostanze di cui essi necessitano per sopravvivere. Secondo le più recenti scoperte, pare che tale aiuto possa provenire direttamente dalle piante, che, una volta inserite nelle zone interessate, riuscirebbero a fornite ai batteri che vivranno accanto ad esse e su di esse, tutto il nutrimento e la protezione di cui avranno bisogno. Tali batteri, considerati benefici, sono in grado di moltiplicarsi spontaneamente e di agire rapidamente per abbattere le sostanze inquinanti presenti nei terreni contaminati.

La nuova tecnica ha iniziato a rivelarsi efficace sul campo, tanto che sono attualmente in corso delle valutazioni da parte degli esperti per una sua applicazione in siti particolarmente bisognosi di bonifica, come una ex base aerea militare situata nella Repubblica Ceca ed alcune aree germaniche particolarmente segnate in passato dalla presenza di industrie chimiche. Tra di esse vi sarebbero le città di Lipsia e Bitterfeld.

Van Der Meer si è dichiarato ottimista rispetto alle molteplici capacità di purificazione dei terreni dimostrate dai batteri. Alcuni di essi si sono infatti rivelati in grado di agire contro diverse sostanze ritenute cancerogene presenti in carburanti e solventi chimici. Capacità che potrebbero aprire nuove strade e soluzioni al problema della contaminazione dei suoli causata dalle più svariate attività produttive messe in campo dall’uomo negli ultimi decenni, senza tenere in conto delle possibili conseguenze negative per l’ambiente circostante.

Marta Albè

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