Consumo di suolo zero: al via il censimento degli edifici inutilizzati in tutta Italia

Per salvare il paesaggio e limitare il consumo del suolo è partito ieri in tutta Italia un censimento dal basso del patrimonio edilizio esistente. In ciascuno degli oltre 8mila Comuni del Belpaese, infatti, i sindaci saranno chiamati a quantificare nell’apposita scheda di censimento il numero degli immobili commerciali e delle abitazioni utilizzati, vuoti e sfitti.

Per salvare il paesaggio e limitare il consumo del suolo è partito ieri in tutta Italia un censimento dal basso del patrimonio edilizio esistente. In ciascuno degli oltre 8mila Comuni del Belpaese, infatti, i sindaci saranno chiamati a quantificare nell’apposita scheda di censimento il numero degli immobili commerciali e delle abitazioni utilizzati, vuoti e sfitti.

Si tratta della prima inchiesta mai realizzata in Italia, voluta e organizzata dal Forum italiano dei movimenti per la terra e il paesaggio che, nonostante la sua giovane origine – è stato costituito il 29 Ottobre dello scorso anno a Cassinetta di Lugagnano (Milano) – ha dato seguito ed elaborato la sua prima campagna nazionale con l’obiettivo di “chiedere altri 8.101 sindaci italiani di adottare un nuovo vero metodo di pianificazione edilizia” per “salvare il paesaggio e il territorio italiano dalla deregulation e dal cemento selvaggio”.

Un obiettivo fattibile, come ha dimostrato proprio il comune di Cassinetta di Lugagnano e del suo sindaco Domenico Finiguerra premiato non a caso come Personaggio Ambiente 2012 per aver messo in atto concretamente una pianificazione edilizia a consumo zero di territorio, un “metodo di pianificazione, che andrebbe adottato con immediatezza per scongiurare ciò che sta purtroppo accadendo, ovvero che i piani urbanistici siano realizzati lontano dai bisogni effettivi delle comunità locali e prevedano nuovo consumo di suolo nonostante l’ampia disponibilità edilizia già esistente”.

E il primo passa da compiere per fare in modo che tutti i comuni, comprese le grandi città evitino di cementificare ulteriormente è proprio quello di misurare con certezza lo stato attuale delle disponibilità del proprio patrimonio edilizio.

Da qui la proposta del censimento capillare con la compilazione di una scheda redatta da un gruppo di oltre 160 persone tra architetti, urbanisti e amministratori locali che dovrà essere rispedita entro 6 mesi.

I Piani Urbanistici a “crescita zero” non devono spaventarci, se conosciamo con esattezza a quanto ammonta (in termini numerici e di superficie) questo patrimonio edilizio costruito ma non utilizzato” – spiegano dal Comitato.

Piani urbanistici a consumo di suolo zero sono stati già applicati non solo a Cassinetta di Lugagnano, ma anche a Solza (BG), Camigliano (CE), Ronco Briantino (MI), Ozzero (MI), Pregnana Milanese (MI) con il coivolgimento preventivo e attivo della cittadinanza.

Per rendere possibile la compilazione dei censimenti sono stati formati già 70 comitati locali “Salviamo il paesaggio” che si occuperanno di fornire assistenza per la compilazione e maggiori informazioni ai cittadini e altri 30 sono in corso di formazione (qui l’elenco aggiornato)

La palla passa quindi ai sindaci e ai consigli comunali mentre il Forum nazionale si prepara ad elaborare una possibile proposta di legge di iniziativa popolare per “assicurarsi che il metodo di pianificazione individuato diventi il criterioda adottare In ogni Comune. In tutta Italia”.

 

 

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