Incendio al Petrolchimico di Priolo. Paura per la nube nera giunta fino a Siracusa

Al Petrolchimico di Priolo, in provincia di Siracusa, ieri mattina è divampato un incendio. Una nube nera anche a causa del vento ha ricoperto tutta la zona

Un incendio ieri mattina è divampato all’interno della Erg impianti Nord Sg 10, al petrolchimico di Priolo, in provincia di Siracusa. Sebbene il fuoco sia stato domato subito dalle squadre aziendali e successivamente dai Vigili del fuoco, una colonna di fumo denso si è levata verso il cielo. Si rischia un nuovo ?

A causare l’incidente sarebbe stato, secondo le ricostruzioni dei testimoni, un carrello elevatore che ha urtato una tubatura all’interno dell’impianto, dove erano presenti gli oli esausti che hanno dato luogo all’incendio. La nube nera, dopo pochi minuti ha raggiunto il capoluogo di Siracusa anche per via delle forti raffiche di vento che in questi giorni imperversano su tutta l’isola.

Gli impianti, gestiti da una società composta al 60% dai russi della Lukoil e al 40% dalla Erg, dopo una breve interruzione per domare le fiamme, hanno continuato ad operare e la raffineria è rimasta regolarmente al lavoro.

Secondo quanto ha dichiarato il Petrolchimico non ci sono rischi di nubi tossiche, anche se saranno effettuati altri accertamenti.

Intanto, ieri Fabio Granata, vicepresidente nazionale di Futuro e Libertà ha annunciato che oggi avrebbe presentato un’interpellanza urgente al ministro dell’Ambiente Corrado Clini sull’incidente avvenuto a Priolo: “L’incidente – spiega Granata – con una coltre altissima di fumo nero visibile dai comuni limitrofi fino a Siracusa, causata da un urto di un mezzo contro una tubazione e relativo combustione della benzina, ripropone il tema della manutenzione degli impianti, della loro sicurezza e della salute dei cittadini”. Secondo Granata inoltre occorre conoscere con precisione lo stato in cui operano gli impianti chimici.

La sicurezza dovrebbe avere la priorità, su qualunque cosa. Ci auguriamo solo che qualcosa si muova prima del verificarsi di una nuova disgrazia.

Francesca Mancuso

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