Durban 2011: blitz di Greenpeace davanti Palazzo Chigi per “far salvare il clima”

Il clima cambia. La politica deve cambiare. Questo lo slogan dello striscione aperto questa mattina all'alba davanti a Palazzo Chigi da alcuni attivisti di Greenpeace. L'immagine su cui campeggiava la scritta era una foto della tragica alluvione di Genova dello scorso 4 novembre e il destinatario del messaggio il Ministro dell'Ambiente Corrado Clini in procinto di recarsi alla Conferenza di Durban in Sud Africa. E non a caso altri due climber dell'arcobaleno hanno scalato due lampioni davanti la sede del Governo con il messassio A Durban salviamo il clima:

Il clima cambia. La politica deve cambiare“. Questo lo slogan dello striscione aperto questa mattina all’alba davanti a Palazzo Chigi da alcuni attivisti di Greenpeace. L’immagine su cui campeggiava la scritta era una foto della tragica alluvione di Genova dello scorso 4 novembre e il destinatario del messaggio il Ministro dell’Ambiente Corrado Clini in procinto di recarsi alla Conferenza di Durban in Sud Africa. E non a caso altri due climber dell’arcobaleno hanno scalato due lampioni davanti la sede del Governo con il messassio “A Durban salviamo il clima“.

Ma il blitz di Greenpeace non si è fermato qui: in contemporanea con la protesta, è andata in scena una “rappresentazione della politica che si rifiuta di cambiare“: due attori, infatti, vestiti e truccati come in un film in bianco e nero, hanno risposto alle domande dei giornalisti come se il problema dei cambiamenti climatici non li riguardasse affatto.

“Quest’autunno la nostra penisola è stata martoriata, da Nord a Sud, da una serie di tragiche alluvioni che hanno causato la morte di decine di persone e miliardi di euro di danni – dichiara Salvatore Barbera, responsabile della campagna Clima e Energia di Greenpeace Italia – Questi sono chiari segnali che i cambiamenti climatici stanno avendo un effetto sempre più grave alle nostre latitudini e sul nostro Paese. Questi sono i segnali che la politica deve ascoltare.”

La nuova protesta di stamane va ad affiancarsi e rafforzare l’iniziativa promossa da Greenpeace sul proprio sito per inviare al Ministro Clini, “una cartolina dal caos climatico” e dimostrare così che agli italiani sta molto a cuore il problema dei cambiamenti climatici. Ed effettivamente, stando ai primi dati diffusi dall’associazione sarebbero oltre 15 mila le cartoline già inviate al Ministro con la richiesta di “assumere a Durban una posizione forte e ambiziosa per la salvaguardia del clima e per il rinnovo del protocollo di Kyoto“.

Anche perché in Italia gli effetti di questi cambiamenti climatici si stanno materializzando nel peggiore dei modi con fenomeni atmosferici estremi che, a detta degli esperti e anche secondo l’ultimo rapporto dell’IPCC saranno sempre più frequenti e nefasti. Dalla desertificazione del Sud al ritirarsi dei ghicciai sulle Alpi o lo slittamento dei cicli agricoli, di sicuro non si può negare che il clima sta cambiando. A differenza della politica che rimane sempre la stessa, soprattutto quella italiana.

Basti pensare che l’ultimo governo ha guidato l’Italia verso posizioni internazionali sempre di ostracismo nella lortta alle emissioni di gas serra o, addirittura, all’atto approvato dal Senato in questa legislatura che nega l’esistenza dei cambiamenti climatici e prende le distanze dalle politiche comunitarie in difesa del clima.
“Esortiamo il Ministro Clini e il nuovo Governo a cambiare la politica climatica del Paese. Un primo banco di prova, oltre a quanto il ministro saprà fare a Durban, sarà la difesa degli incentivi alle rinnovabili. Il sostegno pubblico per questo settore è un investimento del Paese per il futuro occupazionale e ambientale. Le lobby delle energie fossili sono da tempo attivamente impegnate a frenare la crescita delle energie pulite: per questo il governo deve approvare con celerità,trasparenza e razionalità i nuovi decreti attuativi, per garantire stabilità e sviluppo al settore delle fonti rinnovabili” conclude Barbera.

 

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