Una vasta macchia biancastra, subito definita “marea bianca”, nella notte tra sabato e domenica scorsa ha iniziato ad espandersi lungo le coste settentrionali della Sardegna, tra Porto Palmas e La Frana, nei comuni di Sassari e Stintino, per un tratto che attualmente interessa ben 10 chilometri di spiaggia.
Una vasta macchia biancastra, subito definita “marea bianca”, nella notte tra sabato e domenica scorsa ha iniziato ad espandersi lungo le coste settentrionali della Sardegna, tra Porto Palmas e La Frana, nei comuni di Sassari e Stintino, per un tratto che attualmente interessa ben 10 chilometri di spiaggia nella località Argentiera.
Al momento le cause sono ancora sconosciute: alcuni ipotizzano che possa trattarsi dei residui di acqua e detersivo utilizzato per lavare il fondo della stiva di una nave grande, ma a stabilire l’origine di questa preoccupante chiazza schiumosa bianca sarà comunque la Asl, la Procura della Repubblica di Sassari e i carabinieri del Noe, che effettueranno le analisi di laboratorio necessarie per stabilire la composizione della schiuma e la presenza di eventuali prodotti inquinanti.
Ma una volta stabilite le cause e la provenienza – hanno chiesto le associazioni ecologiste Amici della Terra e Gruppo d’intervento giuridico – è opportuno individuare e punire i responsabili, condannandoli anche al risarcimento dei danni. Le stesse associazioni ambientaliste si sono unite e hanno presentato un esposto congiunto sulla schiuma bianca che ha invaso e inquinato almeno 10 chilometri di costa del litorale dell’Argentiera.
“Si tratta di un gravissimo ed esteso inquinamento – ha detto Stefano Deliperi, presidente del Gruppo d’intervento giuridico – con schiuma biancastra di natura e origine non conosciute. Ci auguriamo che gli organi competenti accertino presto le cause e individuino i responsabili con altrettanta celerità, pretendendo questa volta anche i dovuti risarcimenti a chi ha inquinato un lungo tratto di mare del Nord Sardegna: lo prevede espressamente il Codice dell’Ambiente ma troppo spesso la clausola risarcitoria viene ignorata”.
La denuncia è stata inoltrata alla Procura della Repubblica di Sassari, al ministero dell’Ambiente, alla Regione Sardegna, al Comune e alla Provincia di Sassari.
Ora non resta che aspettare gli esiti…
Verdiana Amorosi
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