Se la manovra economica resterà invariata, le misure fiscali previste sulle cooperative penalizzeranno il lavoro sociale e l’economia delle piccole società organizzate, che oggi costituiscono la preziosa realtà del mercato equo e solidale.
Per questo, l’Assemblea Generale del Commercio Equo e Solidale (AGICES) – l’associazione di categoria che monitora le Organizzazioni del commercio equo e solidale italiano – ha inviato questa mattina una lettera al Ministro dell’Economia Giulio Tremonti (ma anche ai Presidenti e ai Parlamentari di Camera e Senato) per chiedere che in sede di discussione dell’attuale Manovra economia vengano tenute in considerazione le pesanti conseguenze date dall’inasprimento fiscale a carico delle Società cooperative.
“In questo modo – ha sottolineato l’AGICES - invece di valorizzare il lavoro sociale (oltre che economico) delle cooperative, si rischia di incidere negativamente e pesantemente sui progetti e sul futuro dell’intero settore”.
“Inevitabilmente la crisi economica si riflette anche sul nostro lavoro - ha detto Alessandro Franceschini, Presidente AGICES - ma l'impegno e lo sforzo di migliaia di volontari e di milioni di consumatori ci spinge ad andare avanti, convinti che ognuno di noi possa e debba contribuire alla costruzione di un’economia più sostenibile ed equa e che la funzione sociale propria delle cooperative debba essere valorizzata e sostenuta, anche e soprattutto a livello istituzionale. Come organizzazione di categoria, dunque, vorremmo sottolineare come il regime fiscale delle cooperative - fondato non su privilegi, ma su benefici - sia in realtà figlio del dettato della nostra Costituzione e soprattutto sia correlato ad obblighi societari ben precisi, a partire dal concetto di mutualità e di assenza di fini di speculazione privata”.
Non resta quindi che sperare in un iter parlamentare, che valuti attentamente la pericolosità della manovra economica.
Verdiana Amorosi