Referendum 2011: in Sardegna si vota insieme alle amministrative per il consultivo sul nucleare

Mentre tutta l'Italia, come abbiamo visto, rimane in attesa della decisione della Cassazione per sapere se alle urne del 12/13 giugno dovrà esprimersi anche per il nucleare, c'è una Regione, la Sardegna, in cui non solo è certo che si voterà sull'atomo, ma avverrà già questo week end in concomitanza con le elezioni amministrative.

Mentre tutta l’Italia, come abbiamo visto, rimane in attesa della decisione della Cassazione per sapere se alle urne del 12/13 giugno dovrà esprimersi anche per il nucleare, c’è una Regione, la Sardegna, in cui non solo è certo che si voterà sull’atomo, ma avverrà già questo week end in concomitanza con le elezioni amministrative.

Si tratta di un referendum consultivo (e non abrogativo come quello nazionale) popolare regionale che chiederà al popolo sardo se è favorevole o meno all’installazione in Sardegna di centrali nucleari e di siti per lo stoccaggio di scorie radioattive rispondendo SI o NO a questo quesito:

Sei contrario all’installazione in Sardegna di centrali nucleari e di siti per lo stoccaggio di scorie radioattive da esse residuate o preesistenti?

L’accorpamento del referendum consultivo alle amministrative è stato indetto con Decreto n.1/E del 30 Gennaio 2011 e successivo Decreto di revoca n. 36 del 21 Marzo 2011 dal Presidente della Regione Sardegna che ha fissato la nuova data di svolgimento nei giorni 15 e 16 maggio 2011, gli stessi delle elezioni amministrative.

Dalla Sardegna arriverà un segnale importante per tutto il Paese. Proprio alla vigilia della discussione alla Camera del dl omnibus col quale il governo vuole fermare, ma solo per un po’, i programmi nucleari” così il Comitato Vota Sì per fermare il nucleare sottolinea il valore della consultazione: “ Invitiamo tutti i cittadini sardi ad andare a votare e ad esprimersi contro il ritorno all’atomo – si legge in una nota – perché è un diritto, loro come di tutti gli italiani, far sentire la propria voce su un tema che investe il loro futuro, quello dei loro figli, il destino energetico e anche industriale dell’Italia. Sarà l’occasione per dare un segnale importante a tutto il paese“.

Un diritto, protestano le oltre 80 associazioni che animano il Comitato, “contro il quale sono in corso manovre truffaldine“. In primis quella contenuta nel decreto Omnibus, all’esame dell’Aula della Camera il 17, che prevede lo stop a tempo del programma atomico nazionale. “È necessario andare tutti a votare e bocciare il nucleare, dunque – è l’appello del Comitato Vota Sì per fermare il nucleare – per far capire a chi vuole togliere ai cittadini il diritto di parola che gli italiani il nucleare non lo vogliono, e che non cambieranno idea tra qualche mese o qualche anno”.

Ricordiamo che il referendum consultivo per essere valido basta che riesca a raggiungere il quorum quorum del 33% e non del 50% + 1 come nel caso dei referendum abrogativi.

Che il popolo sardo riesca allora attraverso questo referendum ad esprimere una volontà che siamo sicuri sarà rappresentativa di tutta l’Italia.

Simona Falasca

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