Terremoto a Roma: ecco perché domani la Capitale rimarrà eterna

Smentito dall'Ingv il disastroso terremoto a Roma, previsto per domani 11 maggio. Le teorie del sismologo Bendandi non vi avrebbero mai fatto riferimento

Domani, 11 maggio, secondo alcune voci che da tempo circolano sul web, Roma sarà distrutta da un tremendo terremoto, previsto dal sismologo di Faenza Raffaele Bendandi, morto oltre 30 anni fa.

L’uomo che prevedeva i terremoti. Questa è stata a lungo l’etichetta affibbiata al sismologo autodidatta faentino, che elaborò un personale metodo per predire i sismi. Appassionato fin da bambino alla natura e ai suoi misteri, Bendandi ipotizzò che in occasione di determinati allineamenti planetari, potevano verificarsi eventi sismici. Per intenderci, come la Luna influenza le maree, anche i terremoti potrebbero avere luogo proprio per effetto di determinate forze di attrazione. La sua teoria non venne però condivisa dal mondo scientifico, né ai suoi tempi né oggi, ma non fu mai dimenticata, soprattutto perché Bendandi riuscì davvero a ‘predire’ alcuni terremoti, tra cui quello del 3 gennaio 1915 che distrusse Avezzano, o ancora il terremoto che colpì Senigallia il 2 gennaio 1924, quello del Friuli del 6 maggio del 1976 ma primo tra tutti quello di Messina, avvenuto il 28 dicembre del 1908. Ed ecco cosa diceva Bendandi a proposito della sua teoria: “Secondo dati da me raccolti e controllati il sisma avviene quando nel giro mensile di una rivoluzione lunare l’azione del nostro satellite va a sommarsi a quella degli altri pianeti.

Tuttavia, secondo l’Ingv, domani Roma rimarrà bella ed eterna. Nessun terremoto distruggerà la città. Ieri, durante una conferenza stampa, l’Istituto ha spiegato i motivi per cui la teoria del sismologo di Faenza non può essere considerata ‘scientifica’. Inoltre, ha aggiunto come nessuno degli scritti di Bendandi faccia riferimento al sisma di Roma.

Di certo Raffaele Bendandi era un sostenitore delle ipotesi secondo cui gli allineamenti planetari possono scatenare dei terremoti là dove si accumulano tensioni geodinamiche nella crosta terrestre” è quanto ha affermato Alessandro Amato, Dirigente di Ricerca, presso l’Ingv. “Dunque è probabile – continua – che qualcuno abbia associato queste credenze di Bendandi al fatto che nei prossimi giorni ci sarà un, sia pure non perfetto, allineamento planetario tra Giove, Venere, Marte, Mercurio, Saturno e la Terra. Tuttavia un’ analisi statistica sui precedenti allineamenti planetari dimostra l’inconsistenza di questa ipotesi“.

Tutti tranquilli allora. Ma intanto oggi, a 24 ore dal presunto giorno del giudizio capitolino, sono state registrate diverse scosse nel Lazio, in particolare nella provincia di Frosinone, nel distretto sismico dei Monti della Meta. La più forte ha avuto intensità 2.7, ma non c’è da preoccuparsi. Scosse di questa intensità sono ‘quasi di routine’. O almeno lo speriamo.

Leggi i nostri approfondimenti sul terremoto a Roma.

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