Marea nera in Sardegna: per la Prestigiacomo problema archiviato, ma le immagini dei satelliti mostrano un’altra verità

Nella serata di ieri l’ufficio stampa della E.On., la multinazionale responsabile del disastro ambientale di Porto Torres, si è affrettata ad inoltrare un lancio dell’Ansa con le dichiarazioni di Stefania Prestigiacomo, Ministro dell’Ambiente, in cui afferma che – grazie alle operazioni di bonifica - l'incidente è risolto è la zona è sostanzialmente al sicuro.

Nella serata di ieri l’ufficio stampa della E.On., la multinazionale responsabile del disastro ambientale di Porto Torres, si è affrettata ad inoltrare un lancio dell’Ansa con le dichiarazioni di Stefania Prestigiacomo, Ministro dell’Ambiente, in cui afferma che – grazie alle operazioni di bonifica – “l’incidente è risolto” è la zona è sostanzialmente al sicuro.

Il problema “si può dire sostanzialmente risolto senza che, allo stato delle conoscenze, si possa parlare di disastro ambientale”, ha detto la Prestigiacomo; per questo il ministro ha annunciato il prossimo rientro della richiesta dello stato d’emergenza che i comuni sardi della zona interessata avevano inoltrato.

Secondo la Prestigiacomo, dalle verifiche dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) “non risultano più presenti sui litorali ispezionabili da terra, grumi di olio combustibile solidificato”. Inoltre, i tecnici dell’Ispra redigeranno un report con “una valutazione del danno ambientale”, ma in generale non sono “più presenti tracce di inquinamento”.

Intanto però emerge un’altra inquietante realtà: alcune immagini satellitari Sar (ottenute con radar ad apertura sintetica), elaborate dal team Emergency di e-Geos (societa’ Telespazio/Asi) e risalenti all’11 gennaio (giorno dell’incidente) mostrano la zona di Porto Torres alle 10,13 del mattino in cui si evidenziano già delle chiazze nere in mare larghe quasi un chilometro. E allora perché l’allarme è stato dato solo alle 16.45? Che cosa hanno fatto i responsabili dell’E.On in più di 7 ore?

immagini_satellite_Ansa

In 7 ore l’allargamento della chiazza di olio (vista la sostanza particolarmente oleosa) procede a ritmi sostenuti e i risultati lo hanno dimostrato.

Alla notizia della diffusione di queste immagini il ministro Prestigiacomo ha aggiunto che “lo sversamento del combustibile è stato comunicato dal responsabile della movimentazione al Nostromo del porto alle 16,45 dell’ 11 gennaio”. L’ incidente – ha detto – “si supponeva avvenuto poco prima”, ma a questo punto, il nuovo dato “porterebbe ad anticipare notevolmente l’ora dell’incidente.

Intanto, i cittadini sardi (e non) chiedono chiarezza e soprattutto risposte certe dal governo e dalla multinazionale; nel frattempo sul gruppo nato su facebook i commenti e le richieste continuano ad aumentare ogni ora e alcuni gruppi di cittadini hanno iniziato ad organizzarsi per manifestare in favore dell’ambiente e contro il ripetersi di nuovi disastri ambientali.

Verdiana Amorosi

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