Rifiuti: riciclo degli imballaggi in aumento

Nel giorno in cui Berlusconi torna a Napoli a fare il punto sul termovalorizzatore di Acerra e in cui promette, incurante anche delle proteste sollevate da due trentenni abruzzesi, di costruirne presto altri 4 in tutta la Campania, nonché di esportare il prototipo anche nelle altre regioni d'Italia, viene reso noto il Bilancio CONAI 2008 che fotografa la situazione italiana relativamente al recupero dei materiali e al riciclaggio.

Nel giorno in cui Berlusconi torna a Napoli a fare il punto sul termovalorizzatore di Acerra e in cui promette, incurante anche delle proteste sollevate da due trentenni abruzzesi, di costruirne presto altri 4 in tutta la Campania, nonché di esportare il prototipo anche nelle altre regioni d’Italia, viene reso noto il Bilancio CONAI 2008 che fotografa la situazione italiana relativamente al recupero dei materiali e al riciclaggio.

È uno scenario a due facce quello che viene presentato dal Consorzio Nazionale Imballaggi: se, da un lato, i risultati di recupero complessivo di acciaio, alluminio, carta, legno, plastica e vetro sono incoraggianti e raggiungono il 68,4% dell’immesso al consumo – superando di 8 punti percentuali l’obiettivo di legge – dall’altro si conferma una situazione negativa per il mercato dei materiali ottenuti dal riciclo.

Nonostante la contrazione dei consumi e al conseguente calo di imballaggi immessi sul mercato stimato nel 2,8%, è cresciuta la quantità di materiali riciclati: 7.224.000 tonnellate di rifiuti di imballaggio (59,3%) su un totale di 12.189.000 tonnellate immesse al consumo con risultati particolarmente significativi sul fronte della filiera della carta, dell’acciaio e del legno.

Grazie all’attività del Consorzio si è invertito drasticamente in dieci anni il rapporto tra quantità avviate al recupero e quantità smaltite in discarica, scese dal 70% del 1998 al 31% del 2008. Al contrario, i quantitativi avviati a recupero sono passati dal 30% nel 1998 al 69% nel 2008. Un quadro positivo che si scontra però con lè difficoltà provocate dalla crisi del mercato delle materie prime seconde, che si traduce in una difficoltà di collocazione dei materiali da riciclo sul mercato.

Occorre trovare soluzioni tempestive ed adeguate per dare nuovo impulso all’economia del riciclo: – dichiara Piero Perron, Presidente CONAIse da un lato, infatti, gli aumenti del Contributo possono permettere di continuare nell’attività di riciclo e recupero, dall’altro è necessario migliorare e rivedere il sistema di gestione della raccolta differenziata dei rifiuti per evitare gli sprechi di materiale nella fase di selezione e l’ulteriore crescita dei costi di separazione e di trasporto, dovuti alla scadente qualità della raccolta e alla carenza di impianti di riciclo in alcune zone del Paese. All’interno di questo scenario, il Consorzio conferma il proprio ruolo di garante del riciclo e rilancia gli elementi fondamentali del processo del recupero che hanno dimostrato di funzionare – raccolta differenziata finalizzata al riciclo e recupero dei materiali – per puntare a fare di più e con migliore qualità.”

Concetto ribadito, neanche a farlo a posta, ieri dal premier Berlusconi: “Dobbiamo intervenire ancora per la promozione della raccolta differenziata attraverso le scuole, gli oratori, i giornali, le televisioni. Siamo molto lontani dal rush finale: la differenziata non deve rimanere a questi numeri, deve arrivare molto più su”.

Insomma, dopo avere innescato un processo virtuoso che ha portato all’aumento della raccolta degli imballaggi, l’obiettivo è adesso puntare alla qualità e alla crescita dei risultati in tutte le aree del Paese, a partire da quelle del Sud, che scontano ancora un ritardo, per le quali sono previsti incentivi ed interventi ad hoc, tra i quali un forte supporto alle campagne di comunicazione e sensibilizzazione dei cittadini. Inceneritori a parte.

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