Alluvioni tossiche: le 8 peggiori fuoriuscite di liquami industriali della storia

La recente dispersione di fango tossico in Ungheria, con lo sversamento nell’ambiente di residui di bauxite, corrosivi e alcalini, è solo l’ultimo di una lunga serie di incidenti che hanno avuto come protagonisti liquami velenosi, residui industriali e acque di scolo contaminate: fuoriuscite che, complice l’incuria o la leggerezza dell’uomo, hanno alterato o distrutto interi ecosistemi, oltre a provocare danni ingenti a persone, insediamenti urbani ed aree naturali.

La recente dispersione di fango tossico in Ungheria, con lo sversamento nell’ambiente di residui di bauxite, corrosivi e alcalini, è solo l’ultimo di una lunga serie di incidenti che hanno avuto come protagonisti liquami velenosi, residui industriali e acque di scolo contaminate: fuoriuscite che, complice l’incuria o la leggerezza dell’uomo, hanno alterato o distrutto interi ecosistemi, oltre a provocare danni ingenti a persone, insediamenti urbani ed aree naturali.

Ricordiamo qui di seguito 8 disastrose fuoriuscite industriali: alcune sono molto lontane nel tempo, ma la maggior parte si concentra negli ultimi 15 anni, segno che c’è ancora moltissimo da fare dal punto di vista del controllo e della prevenzione.

1. L’alluvione di birra di Londra, 1814

London_beer_food

Cominciamo da un evento piuttosto singolare, che ha avuto delle conseguenze drammatiche: è il 17 ottobre 1814 e nel quartiere londinese di St. Giles, abitato prevalentemente da famiglie povere, un maturatore in legno di proprietà della Meux and Company Brewery collassa. L’esplosione violenta del contenitore, con i suoi 600 mila litri di birra, danneggia irreparabilmente anche gli altri maturatori dello stabilimento, creando una fuoriuscita di proporzioni gigantesche: circa 1.470.000 litri di birra inondano le strade circostanti, invadendo case e cantine e uccidendo 9 persone.

2. L’inondazione di melassa di Boston, 1919

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Ancora una data lontana nel tempo: il 15 gennaio 1919 a Boston, in Massachusetts, un serbatoio contenente melassa di proprietà della Purity Distilling Company esplode, riversando circa 8.700.000 litri di liquido nella periferia nord della città. L’onda è così violenta da distruggere una stazione ferroviaria e da far deragliare un treno e, oltre a causare danni ingenti alle cose e alle abitazioni, provoca 21 vittime e circa 150 feriti.

3. La dispersione di liquami ad Ocean View Farms, 1995

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Veniamo invece ai giorni nostri. Il 21 giugno del 1995 a Ocean View Farms, in North Carolina, in un’area ricca di allevamenti industriali, un cedimento strutturale causa una fuoriuscita di liquami da un bacino contenente letame e scarti di lavorazione dell’industria del maiale.

Si calcola che in questa occasione quasi 90 milioni di litri di residui e sostanze dannose siano stati dispersi nell’ambiente circostante, tra strade e campi coltivati e nelle acque del fiume New River, creando ingenti danni non solo all’ambiente e agli ecosistemi ma anche al tessuto economico locale.

4. La falla nella miniera di Los Frailes, Spagna, 1998

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Il 25 aprile 1998 dal bacino di decantazione della miniera di Los Frailes, gestita dalla società canadese Boliden Limited, fuoriescono acque acide, contaminate con metalli pesanti, tra cui arsenico e cadmio, che invadono i campi coltivati circostanti per poi confluire nel vicino fiume Agrio.

La miniera di Los Frailes è situata vicino a Siviglia, in prossimità del Parco Nazionale di Doñana, una tra le riserve protette più estese d’Europa: solo l’intervento tempestivo del governo spagnolo è riuscito ad evitare che i liquami raggiungessero l’area e determinassero danni ancora più ingenti.

5. I fanghi tossici di Inez, Kentucky, 2000

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L’11 ottobre 2000, nel piccolo centro minerario e industriale di Inez, in Kentucky, da una falla in un enorme serbatoio di residui della lavorazione del carbone, un area delle dimensioni di 306 piscine olimpiche, fuoriescono centinaia di milioni di litri di fanghi viscosi e tossici, che confluiscono nel vicino fiume Big Sandy e da lì raggiungono e contaminano il fiume Ohio.

Nonostante l’incidente non abbia avuto una grandissima eco mediatica, si calcola che la dispersione di sostanze nocive nell’ambiente sia stata di trenta volte più grave rispetto a quella della famigerata Exxon Valdez. Ciò nonostante, il caso viene chiuso molto rapidamente dalle autorità, con il pagamento da parte della Massey Energy, la società proprietaria del serbatoio fallato, di una multa irrisoria.

6. Le schiume tossiche del fiume Tietê a San Paolo

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Il fiume Tietê, che attraversa San Paolo, la metropoli brasiliana più estesa, sin dagli anni Venti viene sistematicamente utilizzato per scaricare residui e liquami industriali. L’inquinamento del fiume ha raggiunto proporzioni tali da causare, in determinati periodi dell’anno, la formazione di particolarissime schiume bianche, forse suggestive da guardare, ma decisamente tossiche per persone, animali e piante.

In aggiunta a ciò, il corso del fiume è stato più volte deviato e “rimodellato” a causa della crescita disordinata della città e dei suoi sobborghi: per questo, periodicamente (è accaduto di recente nel maggio del 2005), il Tietê inonda i quartieri circostanti, riversandovi liquami pericolosi per la salute e danneggiando case, strade, automobili e tutto quello che trova sulla sua strada. Lo stato di degrado del fiume è noto, tanto da essere diventato “proverbiale”, ma tutti gli sforzi messi in campo dalle autorità per recuperarlo non hanno fino ad ora ottenuto i risultati sperati.

7. I liquami del Marks Dairy Farm, New York, 2005

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Il 10 agosto 2005, nel caseificio Marks di Lowville, vicino New York, le pareti di uno dei bacini di raccolta dei liquami collassano, disperdendo una decina di milioni di litri di acque putride ed escrementi nell’area circostante e nel fiume Black. La perdita, dovuta ad un cedimento strutturale, causa danni ingenti e determina la morte di circa 200-250 mila pesci. In seguito all’incidente, lo stato di New York ha condannato la Marks al pagamento di più di 2 milioni di dollari, tra multe e ammende.

8. Il disastro delle ceneri tossiche in Tennessee, 2008

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E, infine, l’episodio più recente: la mattina del 22 dicembre 2008 da un serbatoio di confinamento delle ceneri della centrale a carbone della Tennessee Valley Authority di Kingston fuoriescono più di 4 milioni di metri cubi di ceneri tossiche (una quantità superiore a quella necessaria per riempire 500 piscine olimpiche), che, mescolate ad acqua e liquami, si disperdono su una superficie di circa 1,2 km2, riversandosi anche nel fiume Emory e causando l’esondazione di numerosi torrenti.

Oltre ai danni agli ecosistemi locali, di cui è difficile fare una stima precisa e il cui sintomo più evidente è stata una quasi immediata moria di pesci, molte abitazioni sono state distrutte o evacuate e varie infrastrutture, tra cui anche la rete ferroviaria, sono state danneggiate.

Ecco alcune immagini del disastro del Tennessee in un video postato su You Tube:

Leggi tutti i nostri articoli sui fanghi tossici in Ungheria

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