Clima: Pachuri dà le dimissioni dall’Ipcc dopo la pubblicazione del rapporto IAC

Alla fine Rajendra Pachuri, a capo del Gruppo Intergovernativo dell'Onu su cambiamenti climatici, dopo aver resistito allo scandalo climategate e alle varie accuse rivolte all'IPCC riguardanti le basi scientifiche dei cambiamenti climatici e sugli errori di previsione dello scioglimento dei ghiacciai himalayani, non ce l'ha fatta e oggi si è dimesso ufficialmente dall'incarico.

Alla fine Rajendra Pachuri, a capo del Gruppo Intergovernativo dell’Onu su cambiamenti climatici, dopo aver resistito allo scandalo climategate e alle varie accuse rivolte all’IPCC riguardanti le basi scientifiche dei cambiamenti climatici e sugli errori di previsione dello scioglimento dei ghiacciai himalayani, non ce l’ha fatta e oggi si è dimesso ufficialmente dall’incarico.

A far traboccare il vaso, la pubblicazione oggi all’Onu del rapporto indipendente commissionato dal gruppo di esperti guidato dal premio Nobel per la Pace Al Gore e dallo scienziato di Princeton Harold Shapiro i quali, pur riaffermando la realtà del global warming hanno accusato l’Ipcc di “deplorevoli errori di valutazione”.

Come ricorderete, infatti, in un rapporto di oltre tremila pagine l’Ipcc aveva annunciato la scioglimento dei ghiacciai dell’Hymalaya entro il 2035, previsione smentita dal WWF indiano e di cui lo stesso Pachuri aveva ammesso l’errore lo scorso gennaio.

Per placare quello che alla vigilia del summit di Copenhagen fu definito climategate, e per parare le ulteriori accuse mosse contro la poca scientificità dei rapporti sui cambiamenti climatici, l’ONU ha incaricato un gruppo indipendente di scienziati sotto la supervisione del Consiglio InterAcademy (IAC), i quali in generale avevano avallato e ridato fiducia all’IPCC, sostenendo che globalmente aveva “agito bene”.

Le verifiche arrivate oggi sul tavolo dell’Onu hanno dunque riacceso le polemiche, come pure le parole di Shapiro durante l’esposizione del dossier in cui ha nuovamente messo in discussione l’operato di Pachauri sostenendo che bisogna fare previsioni “solo quando ci siano prove sufficienti“.

Attaccato, il capo del Panel Intergovernativo per lo studio del Climate Change si è inizialmente limitato a rimettere la decisione sulle sue dimissioni agli stati membri, da discutere nel corso della riunione in ottobre dell’Ipcc a Pusan in Corea del Sud per poi successivamente gettare la spugna e abbandonare l’incarico.

L’Ipcc mette un punto e si prepara così a voltare pagina e a cercare di riguadagnare la leggittimità e la fiducia della comunità scientifica. Nel frattempo però una cosa certa su cui convergono sia le analisi dell’Ipcc che degli studiosi IAC guidati da Shapiro è che i cambiamenti climatici rappresentano un pericolo reale e urgente.

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