Nasce il Forum nucleare italiano, si accendono le polemiche

È nato il “Forum nucleare italiano”, che coordina imprese, università, istituti, gruppi sociali e associazioni con l’obiettivo di contribuire alla ripresa del dialogo e del dibattito sullo sviluppo e la diffusione dell’energia atomica, favorire la conoscenza del nucleare e creare un centro di divulgazione tecnica e scientifica che sia chiara, dettagliata e precisa.

È nato il “Forum nucleare italiano”, che coordina imprese, università, istituti, gruppi sociali e associazioni con l’obiettivo di contribuire alla ripresa del dialogo e del dibattito sullo sviluppo e la diffusione dell’energia atomica, favorire la conoscenza del nucleare e creare un centro di divulgazione tecnica e scientifica che sia chiara, dettagliata e precisa.

A presentare l’iniziativa e le sue finalità in una conferenza stampa a Roma è stato Chicco Testa, nominato presidente di questa nuova realtà, che sicuramente farà parlare e discutere, viste le controindicazioni evidenti derivanti dall’uso dell’energia nucleare.
Con il Forum nucleare italiano – ha detto il neo-presidente – nasce anche in Italia uno spazio di informazione, dialogo e collaborazione che accompagnerà il Paese in un percorso cruciale per il proprio futuro energetico, tecnologico e di sviluppo”.

Associazione di stampo no-profit, il forum dedicato all’energia nucleare è valorizzato e promosso da diverse aziende, accademie e associazioni, mentre tra i fondatori annovera: Alstom Power, Ansaldo Nucleare, Areva, Confindustria, E.on, Edf, Edison, Enel, Federprogetti, Flaei-Cisl, Gdf Suez, Politecnico di Milano, Sapienza-Universita’ di Roma, Sogin, Stratinvest Energy, Techint, Technip, Tecnimont, Terna, Uilcem, Universita’ di Genova, Universita’ di Palermo, Universita’ di Pisa, Westinghouse.

Quella del Forum Nucleare è una iniziativa importante perché va in una direzione moderna e responsabile. E soprattutto non ideologica. Quella di aiutare il paese a valutare nel modo più completo e corretto una scelta strategica per il futuro del paese come quella del ritorno al nucleare – è il commento del ministro Stefania Prestigiacomo presente alla conferenza – Perché in Italia non si è discusso di nucleare, si sono fatte solo crociate retoriche, fra chi era a favore a prescindere e chi contrario a prescindere. È importante invece discutere nel merito e far partecipare l’opinione pubblica a questa discussione, promuovendo una informazione non schierata, quanto più possibile obiettiva, aperta a ciò che accade nel mondo. È importante questa iniziativa sul nucleare sia aperta al confronto più ampio, certamente con la politica ma anche con il mondo accademico, con le imprese, con il sindacato“.

E non si fanno attendere le reazioni delle associazioni: “Più che un Forum sembra un fan club dell’energia dell’atomo. Si tratterebbe, come è evidente a tutti, di un dibattito unidirezionale e senza alcuna voce critica, dove conterebbero solo le ragioni della grande industria, il cui esito è ovviamente scontato. Del resto, come recita la celebre massima ‘dove tutti pensano la stessa cosa, nessuno pensa un granché’. Per questo, chiediamo di aderire al Forum perché crediamo sia necessario portare al suo interno la voce dei cittadini e degli ambientalisti”. Così commenta Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente che aggiunge: “Siamo sempre aperti al dibattito e allo scambio perché la nostra opposizione al nucleare non è di natura ideologica, né si fonda su atteggiamenti oscurantisti e retrogradi, quanto invece su ragionamenti concreti di cui si deve discutere all’interno del Forum. Crediamo, infatti, che scegliendo l’atomo l’Italia riaprirebbe la porta ad una tecnologia costosa e già vecchia, peraltro dichiarata pericolosa anche dalle agenzie per la sicurezza nucleare di Francia, Finlandia e Gran Bretagna. I nodi, del resto, cominciano già a venire al pettine: il sottosegretario Saglia ha già posticipato la posa della prima pietra al 2014, contraddicendo quanto dichiarato da Scajola fino alle sue dimissioni sull’immediatezza dell’opzione nucleare”.

Il futuro energetico del nostro Paese – ha concluso Cogliati Dezza – deve fondarsi anche sull’innovazione tecnologica e sulla ricerca, purché sia coerente con i principi di precauzione e di salvaguardia della salute, che il nucleare ad oggi non garantisce. Accogliamo, quindi, l’invito del Ministro Prestigiacomo a un confronto serio e approfondito da sviluppare anche all’interno del Forum”.

Verdiana Amorosi

Il sito del Forum Nucleare italiano

La Presentazione del Presidente Chicco Testa

La Presentazione del Ministro Prestigiacomo

 

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