Pesticidi, siamo alla frutta: ecco come siamo avvelenati a norma di legge 

Il docufilm che partendo dal lato oscuro della mielicora, compie un vero e proprio viaggio sulle conseguenze dell’esposizione ai pesticidi sulla salute delle persone e punta i riflettori sui vuoti normativi e sulle contraddizioni del sistema.

Il docufilm che partendo dal lato oscuro della mielicora, compie un vero e proprio viaggio sulle conseguenze dell’esposizione ai pesticidi sulla salute delle persone e punta i riflettori sui vuoti normativi e sulle contraddizioni del sistema.

Pesticidi nell’acqua, sui ghiacciai, negli alveari. Pesticidi ovunque, dalla frutta che mangiamo ai nostri corpi, passando per le feci degli orsi e qualsiasi altra cosa riguardi anche da lontano l’agricoltura intensiva. A poche settimane dalla messa al bando UE dei neonicotinoidi, ecco il docufilm sui veleni consentiti dalla legge che fa riflettere e inorridire. E mette in risalto anche quelle mele, belle buone e perfette, che del Trentino-Alto Adige fanno l’orgoglio. Perché Biancaneve non è l’unica a mangiare mele avvelenate.

Partendo proprio dalla melicoltura (la produzione del Trentino rappresenta i due terzi di quella nazionale) Andrea Tomasi, già coautore del libro inchiesta “La farfalla avvelenata” e del docufilm “Veleni in paradiso”, firma un altro documentario sull’agricoltura intensiva, in particolare proprio delle mele trentine.

Intitolato, non a caso, “Pesticidi, siamo alla frutta”, sottotitolo “Biancaneve non è sola”, il cortometraggio (il trailer sotto), che si avvale della collaborazione tecnica del fotografo e videomaker Leonardo Fabbri, indaga sulle conseguenze dell’esposizione ai pesticidi sulla salute delle persone e punta i riflettori sui vuoti normativi e sulle contraddizioni del sistema.

Si parte dalle mele, certo, ma lo scopo è quello di affrontare una questione di interesse nazionale che coinvolga tanto i produttori e i consumatori quanto le istituzioni, prendendo spunto dai dati dell’Ispra nel “Rapporto nazionale pesticidi nelle acque, edizione 2018”, in cui l’istituto attesta il Trentino a livelli altissimi classificandola come la regione peggiore, in Italia, seconda solo al Veneto. In Provincia di Trento, infatti, sono stati rilevati 9,3 chilogrammi per ettaro di superficie agricola utilizzata, un livello troppo alto rispetto alla media nazionale pari a 4,9 chilogrammi a ettaro e molto lontano dalla vicina provincia di Bolzano che si ferma sui 4,4. Il Veneto è l’unico territorio che fa peggio con 11,7 chilogrammi di pesticidi per ettaro di superficie agricola utilizzata.

LEGGI ANCHE: Le mele che mangiamo sono piene di pesticidi. La sconvolgente indagine di Greenpeace

Tomasi affida così la parola ad oncologi e pediatri, a nutrizionisti e contadini bio e convenzionali e scandaglia punto per punto tutti gli effetti dell’agricoltura intensiva e dell’utilizzo dei pesticidi sui consumatori e sui bambini.

Testimonianze agghiaccianti dalle quali emerge che pur trattandosi di farmaci a norma di legge “non viene calcolato l’effetto del mix dei fitofarmaci, sul quale non ci sono neppure studi approfonditi. Dunque si sceglie cosa mangiare, senza avere una vera consapevolezza sugli effetti che l’assunzione di una serie di prodotti avrà sul nostro organismo”.

Insomma, anche se le singole concentrazioni delle sostanze utilizzate rientrano nei limiti prescritti, basta il mix di tutte quelle sostanze per fare un misto esplosivo. E non solo: quei principi attivi non rimangono confinati al campo o al frutteto su cui sono somministrati ma si disperdono nell’ambiente circostante, tanto che tracce di agrofarmaci sono state ritrovate nel miele, nei ghiacciai, nelle urine degli abitanti e persino negli escrementi degli orsi reintrodotti.

Siamo avvelenati a norma di legge perché le singole concentrazioni delle sostanze utilizzate rientrano nei limiti prescritti”, conclude Tomasi. Ma un’arma ce l’abbiamo e la spiega lo stesso regista: “Prima di rimuovere gli ostacoli politici, sia nazionali sia a livello europeo possiamo partire da noi stessi, prendendo consapevolezza del fatto che ogni volta che scegliamo qualcosa al supermercato è come se votassimo. Decidiamo noi cosa il mercato offrirà domani”.

La spesa consapevole, dunque, è per ora l’unica arma che abbiamo: comprare meno e meglio e affidarci, perché no, fanno i Gas, Gruppi di acquisto solidali e ai tanti comitati.

Di “Pesticidi, siamo alla frutta” ci sarà una proiezione ad Arco domenica 20 maggio nell’ambito del Festival dell’Informazione Indipendente, a Borgo Valsugana il 21 maggio, a Mori il 25 maggio, a Lucca il 26 maggio, a Caldonazzo il 28 maggio, a Belluno il 7 giugno. Altre date (Roma, Taranto, Bologna) in via di definizione. Sulla pagina Facebook tutte le informazioni aggiornate.

Leggi anche:

Germana Carillo

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Iscriviti alla newsletter settimanale
Seguici su Facebook