Il disastro ambientale dei dischetti di plastica che hanno invaso le spiagge italiane

Migliaia di dischetti di plastica invadono le spiagge del Mar Tirreno, dal Lazio alla Campania, fino alla Toscana. Si tratta di supporti per la depurazione delle acque, non cialde da caffè né filtri da phon o da rubinetti come si pensava inizialmente

Migliaia di dischetti di plastica invadono le spiagge del Mar Tirreno, dal Lazio alla Campania, fino alla Toscana. Si tratta di supporti per la depurazione delle acque, non cialde da caffè né filtri da phon o da rubinetti come si pensava inizialmente. Arriva la conferma-

AGGIORNAMENTO DEL 22 MARZO 2018

Dalla Guardia Costiera arriva finalmente l’esito delle indagini, che hanno chiarito la natura e l’origine dei dischetti finiti sulle spiagge del Tirreno. Si tratta dunque di filtri finiti in mare a causa di un cedimento strutturale di una vasca dell’impianto di depurazione delle acque reflue situato nei pressi della foce del fiume Sele. Il guasto ha fatto sì che si riversassero nel fiume per poi finire nel Mar Tirreno, spinti dalle correnti.

Nelle vicinanze dell’impianto di depurazione e sugli argini del fiume, era stata trovata infatti una grossa concentrazione di filtri. Dopo aver eseguito una serie di verifiche sul depuratore sospetto, il personale della Guardia Costiera ha accertato l’origine dei dischetti trovati sulle spiagge.

Un vero e proprio giallo, che ha percorso gran parte delle coste tirreniche, partendo da Capri. L’ennesimo evento di questo tipo purtroppo. Altri rifiuti in plastica finiti sulle nostre belle spiagge.

Caratterizzati da una forma rotonda, i dischetti sono forati, hanno un diametro di quattro centimetri e mezzo e sono spessi due millimetri. L’ipotesi più probabile dello sversamento riguarda il malfunzionamento di un depuratore (non identificato) o un container caduto in mare.

La corrente li ha spinti a riva. Nel Lazio è successo soprattutto nell’aria che va da Torvaianica ad Anzio, ma anche sul litorale di Tarquinia, in provincia di Viterbo.

“Una situazione incredibile, migliaia di questi filtri, trasportati dalle onde del mare, sono finiti sulle spiagge del Lazio. Il fenomeno è molto esteso e ci arrivano segnalazioni da tutto il litorale laziale ma anche dall’Argentario e dalla Campania. Questo ennesimo inquinamento del mare e delle spiagge ripropone drammaticamente le condizioni in cui versano gli arenili laziali e italiani, continuamente aggrediti dai rifiuti e dall’erosione marinaha detto l’associazione ambientalista Fare Verde. “I responsabili di questo ultimo scempio, con migliaia di filtri riversati sugli arenili tirrenici, vanno individuati e duramente sanzionati”.

Le segnalazioni non sono recenti ma hanno avuto inizio il 20 febbraio scorso a Ischia, dove Claudio Ciriminna ha iniziato a raccoglierli ripulendo gli arenili. Sembravano sporadiche ma col passare del tempo è stata notata la presenza di numerosi dischetti in un lunghissimo tratto di costa.

dischetto plastica

Spiega Eleonora de Sabata, attivista di Clean Sea Life, che i rifiuti di plastica hanno proseguito la loro corsa verso nord, invadendo il litorale domitio e il basso Lazio, dove le segnalazioni soprattutto negli ultimi giorni sono state molto numerose. E poi sono arrivati anche in Toscana, trovati sulla spiaggia della Feniglia, nel cuore della riserva naturale della Maremma.

“Stiamo lavorando con gli oceanografi per cercare di risalire al punto di origine dello sversamento – scrive l’organizzazione sulla propria pagina Facebook -. Ancora non sappiamo cosa possa essere, a prima vista sembrerebbero la parte superiore delle cialde da caffè o filtri degli impianti di depurazione”.

COSA POSSIAMO FARE

Vi invitiamo a:

– mandare una foto della loro presenza a info@cleansealife.it o nei commenti, indicando data luogo e quando sono stati visti la prima volta

– raccoglierli! Se c’è una finestra di bel tempo è importante andare a recuperarne il più possibile, sennò domani le onde se li riportano via… Forza che chi ne raccoglie di più vince la maglietta e la borraccia di Clean Sea Life!! 🙂

Condividete il più possibile!

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Francesca Mancuso

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