Nasce il Parco nazionale del Lago di Ladoga: storica vittoria contro le lobby del petrolio!

La Natura vince contro le lobby. Dopo una lunga battaglia di Greenpeace durata quasi 30 anni, in Russia è stato istituito il Parco nazionale delle scogliere del Lago Ladoga, uno dei più grandi parchi d'Europa. Un complesso naturale unico al mondo, sottratto alle grinfie delle multinazionali del petrolio

La Natura vince contro le lobby. Dopo una lunga battaglia di Greenpeace durata quasi 30 anni, in Russia è stato istituito il Parco nazionale delle scogliere del Lago Ladoga, uno dei più grandi parchi d’Europa. Un complesso naturale unico al mondo, sottratto alle grinfie delle multinazionali del petrolio.

Il 28 dicembre, il governo della Federazione Russa ha firmato il decreto per l’istituzione del Ladoga Skerries National Park, le cui dimensioni sono davvero notevoli: ben 122 mila ettari di isole rocciose ricoperte da foreste.

“Il lavoro per preservare le straordinarie aree naturali è durato 27 anni e, alla fine, si è concluso con la vittoria” esulta Greenpeace Russia.

Siamo nella Repubblica di Carelia. Qui, all’interno di questa splendida area naturale, vivono numerosi esemplari di aquila e foca del Ladoga. Pur essendo una sottospecie della foca dagli anelli, questo animale vive solo nelle acque del lago Ladoga. È stato incluso nella Lista Rossa delle specie minacciate d’estinzione stilata dalla UICN. Un motivo in più per gioire visto che la sua casa adesso è stata tutelata.

Quella del parco è una storia iniziata 27 anni fa, un braccio di ferro condotto da una parte da associazioni come Greenpeace Russia e dall’altra da alcune multinazionali del petrolio. Basti pensare che solo nel 2016 diverse compagnie, tra cui l’azienda petrolifera Rosneft, avevano fatto lobby per cercare di escludere dal parco le aree su cui vi erano piani di sfruttamento.

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Per fortuna, la mobilitazione di massa ha permesso di salvare il parco e i suoi abitanti dalle grinfie dell’esplorazione petrolifera. Grazie anche all’opposizione di 40 mila persone, 40 scienziati e 19 organizzazioni, i confini del parco sono rimasti inalterati.

Spiega Greenpeace che nei prossimi 2-3 anni saranno sviluppati i sentieri e i servizi per rendere l’area godibile da un numero sempre maggiore di ecoturisti.

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L’associazione, dal canto suo, ha promosso l’inserimento di aree di pregio nei confini del parco, condotto un lavoro di ricerca sulle specie in pericolo e lottato contro incendi e disboscamento illegale. Inoltre, dal 2008, organizza ogni anno dei campi di vigilanza antincendio insieme ad altri gruppi, grazie ai quali è stato estinguere ben 80 incendi forestali sulle isole solo durante la stagione turistica.

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Una vittoria storica, a dimostrazione del fatto che non sempre i poteri forti vincono contro la Natura e i suoi difensori.

Francesca Mancuso

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