Marea nera nel Golfo del Messico, la BP ha messo un tappo sulla falla esplosa ieri

E' per fortuna rientrata la nuova emergenza nel Golfo del Messico. La British Petrolium è dovuta correre di nuovo ai ripari per contrastare la marea nera e il fatale incidente che ha provocato la rottura della cupola di contenimento e la morte di due persone a seguito dell’esplosione avvenuta ieri, causata dalla collisione di un robot subacqueo che ha fatto saltare un dispositivo.

È per fortuna rientrata la nuova emergenza nel Golfo del Messico. La British Petrolium è dovuta correre di nuovo ai ripari per contrastare la marea nera e il fatale incidente che ha provocato la rottura della cupola di contenimento e la morte di due persone a seguito dell’esplosione avvenuta ieri, causata dalla collisione di un robot subacqueo che ha fatto saltare un dispositivo.

La compagnia petrolifera è riuscita finalmente a mettere un tappo per arginare i danni provocati dalle migliaia di litri di greggio riversati in mare senza controllo. L’operazione è avvenuta alle otto di ieri sera (ovvero alle due di notte in Italia) quando il nuovo tappo a ricominciato a pompare petrolio e gas.

Intanto, però, la credibilità e la popolarità del presidente statunitense, Barack Obama, sta calando pesantemente: è quanto riportato da un recente sondaggio effettuato dal Wall Street Journal/Nbc, che ha intervistato un campione di americani sulla catastrofe ambientale. Circa la metà degli intervistati infatti, non è soddisfatta dell’operato di Obama di fronte al dramma del golfo del Messico.

Nel frattempo, i dispositivi messi a punto i primi di giugno dalla British Petrolium per arginare la dispersione del petrolio hanno pompato e recuperato circa 27.000 barili di greggio, mentre uno staff di esperti ha stimato che ogni giorno continuano a riversarsi nelle acque del Golfo del Messico dai 35.000-60.000 barili di greggio.

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