Come i fumi dei diesel stanno avvelenando i nostri bambini. Il monitoraggio davanti le scuole

Quanto smog respirano i bambini davanti alle scuole che frequentano tutti i giorni? Purtroppo molto, come è uscito fuori dai monitoraggi effettuati da Greenpeace sull’aria vicina ad alcuni edifici scolastici di Milano.

Quanto smog respirano i bambini davanti alle scuole che frequentano tutti i giorni? Purtroppo molto, come è uscito fuori dai monitoraggi effettuati da Greenpeace sull’aria vicina ad alcuni edifici scolastici di Milano.

La nota associazione ha effettuato dei monitoraggi nei pressi di dieci scuole dell’infanzia e primarie di Milano proprio nell’orario di entrata dei bambini, dalle 7:30 alle 8:30, con lo scopo di valutare la qualità dell’aria che respirano i più piccoli. Lo scenario che è emerso non è molto rincuorante: le concentrazioni di biossido di azoto (NO2) sono sempre al di sopra della media e anche di molto rispetto al limite fissato dall’OMS, ovvero 40 μg/m3, microgrammi per metro cubo.

Ricordiamo che il biossido di azoto è classificato tra le sostanze certamente cancerogene ed è particolarmente pericoloso proprio per i bambini. Tra l’altro ,secondo l’ultimo report dell’Agenzia Europea dell’Ambiente (EEA), l’Italia è tra i paesi europei quello con il più alto numero di morti premature causate dal NO2 (si parla di oltre 17 mila casi l’anno!).

Ma torniamo alla situazione scuole. Dai dati raccolti da GreenPeace emerge che all’ingresso delle scuole di Milano prese a campione le concentrazioni nocive di questa sostanza oscillano in media da un minimo di 63,4 μg/m3 ad un massimo di 113,7 μg/m3 anche se si sono registrati picchi che sono arrivati fino a 124,6 μg/m3, valori decisamente troppo alti e potenzialmente pericolosi per la salute. I più piccoli sono poi particolarmente sensibili agli effetti patogeni del biossido di azoto e, secondo l’OMS, il pericolo esisterebbe anche con concentrazioni minori a quelle consentite (ovvero inferiori a 40 μg/m3).

Ma a cosa è dovuta questa situazione? Secondo l’INEMAR (INventario EMissioni ARia) il biossido di azoto che si trova nell’aria di Milano è per il 70% originato da veicoli a motore diesel.

Cosa fare per arginare la situazione? Greenpeace ha sollecitato il sindaco di Milano, ma anche i primi cittadini di Roma, Torino e Palermo (altre città particolarmente colpite dal problema della qualità dell’aria), a prendere immediatamente dei provvedimenti per eliminare questo inquinante dall’aria. La situazione più preoccupante è proprio a Milano, come ha dichiarato Andrea Boraschi, responsabile della campagna Energia e Clima di Greenpeace Italia:

“La situazione riscontrata nelle scuole milanesi, all’orario della prima campanella, è peggiore di quella pur grave fotografata a Roma con la stessa metodologia poche settimane fa. I valori di NO2 registrati a Milano sono in media più alti di quasi il 50 per cento di quelli delle scuole della Capitale. I bambini di questa città giorno dopo giorno, cinque giorni a settimana, per nove mesi l’anno, fanno ogni mattina un terribile ‘pieno’ di gas irrespirabili prima di sedersi ai loro banchi. C’è un solo modo per abbattere le concentrazioni di biossidi di azoto nelle grandi città: limitare progressivamente la circolazione dei diesel, fino a vietarla nei prossimi anni”.

Sull’inquinamento atmosferico in Italia leggi anche:

Si aspetta quindi che i governanti prendano provvedimenti sulla scia di città come Parigi, Madrid, Atene, Copenaghen e Stoccarda che hanno già stabilito una data precisa in cui sarà vietato ai veicoli diesel di circolare.

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