Stop alle centrali a carbone entro il 2025: c’è ancora tempo (PETIZIONE)

Chiudere per sempre tutte le centrali a carbone italiane entro il 2025. Oggi è l'ultimo giorno della consultazione sulla proposta di Strategia Energetica Nazionale (SEN) proposta dal Ministero dello sviluppo economico e dal Ministero dell'ambiente

Chiudere per sempre tutte le centrali a carbone italiane entro il 2025. Oggi è l’ultimo giorno della consultazione sulla proposta di Strategia Energetica Nazionale (SEN) proposta dal Ministero dello sviluppo economico e dal Ministero dell’ambiente.

Il futuro energetico dell’Italia sta per essere stabilito, o almeno per i prossimi 20 anni. La speranza è che possa essere libero dal carbone, a vantaggio di tante vite umane. Attraverso la Strategia Energetica Nazionale, il nostro paese può decidere di abbandonare il carbone salvando migliaia di vite.

I numeri parlano chiaro. Nel 2013, le 12 centrali a carbone esistenti erano responsabili di circa 10 morti premature a settimana. In termini economici, ciò costava agli italiani ogni anno 1,4 miliardi di euro sotto forma di spese sanitarie. Oggi, di quelle 12 centrali ne restano operative 8, tra cui le più grandi e inquinanti. Purtroppo, l’impatto sulla salute si è appena ridotto, è ancora molto forte.

Anche noi possiamo fare qualcosa, chiedendo al Governo di chiudere le centrali ancora esistenti salvando vite umane. Il WWF, Greenpeace e Legambiente hanno dato vita all’iniziativa StopCarbone2025 per chiedere tramite una petizione di abbandonare il carbone per la produzione di energia entro il 2025. Le adesioni sono già state migliaia.

La speranza di un futuro senza carbone è reale. Nella bozza della Strategia infatti per la prima volta si prende in considerazione l’uscita dal carbone come fonte di energia elettrica. Ma c’è un ma. Il Governo non ha ancora preso una posizione netta a favore di una data certa e possibile.

Spiegano le associazioni che la proposta di strategia prevede uno scenario base, con il mantenimento di 4 centrali su 10, tra cui la centrale di Brindisi, la più inquinante d’Italia; uno intermedio, con la chiusura di Brindisi, e più avanzato, con la fine di tutte le centrali entro il 2030, non entro il 2025.

“Il Governo, però, cerca in qualche modo di disincentivare questo ultimo scenario paventando alti costi e frapponendo ostacoli. Al Governo preoccupano forse i costi degli indennizzi alle grandi aziende. A noi cittadini, invece, preoccupano i costi in termini di vite e di emissioni dannose per il clima che l’Italia dovrebbe continuare a pagare per una pericolosa mancanza di coraggio” è l’appello delle associazioni che hanno dato vita a StopCarbone2025.

“Chiediamo a gran voce una chiusura definitiva di tutte le centrali a carbone entro il 2025. Posporre questo passo di 5 anni ci costerebbero migliaia di vite umane, molto più, in termini di spesa sanitaria, dei 3 miliardi preventivati come costi dell’uscita dal carbone. Per non parlare dei costi altissimi per il clima, delle migliaia di ettari di terreni agricoli avvelenati. Uscire dal carbone è l’occasione per creare nuovi posti di lavoro con una vera e giusta transizione verso le energie rinnovabili e l’efficienza energetica” sostengono WWF, Greenpeace e Legambiente.

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Per firmare la petizione e chiedere di salvare #MIGLIAIADIVITE clicca qui

Francesca Mancuso

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