Cambiamenti climatici: tra gli effetti anche ansia, stress e depressione

Spesso parlando di cambiamenti climatici si pensa agli effetti politici e ambientali, ma anche il nostro corpo e la nostra mente possono risentire di quanto accade a causa del global warming e delle sue conseguenze

Spesso parlando di cambiamenti climatici si pensa agli effetti politici e ambientali, ma anche il nostro corpo e la nostra mente possono risentire di quanto accade a causa del global warming e delle sue conseguenze.

Cambiamenti climatici: gli effetti che hanno più impatto sull’essere umano

Alcuni ricercatori hanno preso in esame oltre 200 studi esistenti e hanno realizzato Mental Health and Our Changing Climate: Impacts, Implications, and Guidance, ricerca che appunto ha dimostrato come i cambiamenti climatici non abbiano effetti soltanto sull’ambiente ma anche sul benessere delle persone. Susan Clayton, che insegna psicologia al College di Wooster, e il suo team hanno preso in esame tempeste ed eventi climatici particolarmente forti, concentrandosi su quanto descritto negli studi esaminati: uragani e alluvioni ci sono sempre stati ma adesso i cambiamenti climatici li rendono più disastrosi.

I ricercatori hanno poi analizzato gli effetti a lungo termine dei cambiamenti climatici, come ondate di calore, incendi improvvisi, cambiamenti di temperature e innalzamento del livello del mare. Sono questi effetti che ogni giorno hanno un impatto notevole sul benessere e sullo stato di salute degli esseri umani.

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Le patologie più comuni: ansia e stress

Stress, ansia, depressione, abuso di alcol e droghe: ecco alcuni degli effetti più comuni di eventi come l’uragano Katrina del 2005. In quel caso, una persona su sei tra quelle residenti nelle aree colpite ha manifestato i sintomi di quello che viene definito “disturbo post-traumatico da stress” e il 49% ha sviluppato forme d’ansia o di depressione. Già nel 1991 uno studio aveva evidenziato il legame tra disastri ambientali e salute mentale: un numero di persone tra il 7 e il 40% del campione considerato soffriva di psicopatologie, delle quali l’ansia nelle sue varie accezioni al primo posto.

Ha senso. Condizioni climatiche estreme e calamità naturali in grado di abbattere case e lasciare senza sicurezze, senza affetti, senza un posto dove dormire la notte, hanno un impatto drammatico sulla mente umana. Nel lungo periodo poi colpiscono più persone che nell’arco temporale più vicino alla catastrofe. La stessa società in senso lato ne rimane colpita.

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Di chi è la colpa? Una petizione per cambiare nome all’iceberg: #ExxonKnew

Studi simili sono fondamentali perché ormai i cambiamenti climatici hanno effetti visibili nel nostro quotidiano. Si moltiplicano le notizie provenienti da zone come la Penisola Antartica, che parlano di scioglimento dei ghiacci e conseguenze per l’intero Pianeta. Dal 1950 in questa zona la temperatura si è innalzata costantemente di 3 gradi celsius.

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È tutto frutto del comportamento umano e dell’utilizzo sfrenato delle fonti fossili. Adesso la certezza è che almeno l’80% delle riserve di fossili deve restare nel sottosuolo perché il surriscaldamento globale resti al di sotto dei 2 gradi. Finora i cambiamenti climatici sono stati negati e le lobby delle fossili hanno tentato di diffondere notizie false per decenni. Ma è ora di cambiare rotta.

Il mondo sa cosa hanno fatto compagnie come la Exxon per nascondere i propri crimini nei confronti dell’ambiente, c’è anche una singolare petizione che chiede all’Antarctic Naming Committee di rinominare l’iceberg Larsen C “Exxon Knew 1” (“la Exxon sapeva”).

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Emblematicamente, è un iceberg a rischio, instabile, che potrebbe disintegrarsi rapidamente. Forse il suo nome non suona familiare, ma si tratta della piattaforma di ghiaccio ben nota per l‘enorme frattura che sta tenendo con il fiato sospeso il mondo e che ne segnala la modifica dovuta al cambiamento di temperatura nell’Antartide.

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Anna Tita Gallo

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