G7 di Taormina, blitz di Greenpeace: in spiaggia una Statua della Libertà col salvagente (PETIZIONE)

G7, è iniziato oggi il vertice in una blindatissima Taormina che per due giorni ospiterà i rappresentanti delle principali potenze mondiali. Ad attenderli però ci sono gli attivisti di Greenpeace, pronti a ricordare che la lotta ai cambiamenti climatici deve essere tra le priorità e non deve essere dimenticata, soprattutto dall'amministrazione americana

G7, è iniziato oggi il vertice in una blindatissima Taormina che per due giorni ospiterà i rappresentanti delle principali potenze mondiali. Ad attenderli però ci sono gli attivisti di Greenpeace, pronti a ricordare che la lotta ai cambiamenti climatici deve essere tra le priorità e non deve essere dimenticata, soprattutto dall’amministrazione americana.

In concomitanza con l’apertura dei lavori del G7, alcuni attivisti dell’associazione hanno lanciato un appello ai capi di governo, aprendo degli striscioni con il messaggio “Planet Earth first” e “Climate Justice now” a bordo di 8 canoe al largo della spiaggia di Giardini Naxos.

A fare da spalla agli attivisti in canoa, altri dalla spiaggia hanno trasportato in acqua una riproduzione della Statua della libertà alta 4 metri, con indosso un giubbotto di salvataggio. Un modo simbolico per invitare all’azione contro i cambiamenti climatici e il conseguente innalzamento del livello dei mari.

New York stessa finirebbe sott’acqua entro il secolo qualora non si agisse immediatamente. Un recente studio ha rivelato che il livello del mare sta salendo tre volte più velocemente.

Nei giorni scorsi, Greenpeace ha proiettato lo stesso messaggio sulla cupola di San Pietro, alla vigilia dell’incontro tra il papa e il presidente Usa.

Parole rivolte soprattutto a Trump, per scongiurare il rischio del ritiro dell’America dall’accordo di Parigi. A dicembre 2015, infatti, ben 196 Stati si impegnarono a ridurre le emissioni di CO2 e cercare di fare il possibile per contenere l’aumento della temperatura globale entro 1,5°C. Ma l’accordo non sembra più così sicuro, visto che

“Trump sta valutando di fare marcia indietro per favorire aziende petrolifere e del carbone, proprio mentre altri Paesi investono su energie pulite e rinnovabili. Gli Stati Uniti sono il secondo Paese al mondo per emissione di gas serra. Un loro passo indietro significherebbe perdere tempo prezioso e non possiamo permettercelo” lamenta Greenpeace.

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Dopo il G7 di Taormina, il prossimo appuntamento sarà il G20 in programma a luglio in Germania, un’altra occasione importante per mantenere gli impegni presi.

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“I cambiamenti climatici sono la minaccia che più tocca la nostra generazione. Il Pianeta infatti si sta riscaldando a ritmo impressionante e ogni anno che passa si infrangono nuovi pericolosi record di aumento di temperatura. Le misure per proteggere il clima devono essere rafforzate, non rimesse in discussione! Per questo chiediamo con forza ai leader del mondo riuniti per il G7 di mantenere l’impegno preso con gli accordi di Parigi, proseguendo nella transizione verso le energie rinnovabili” è l’appello di Luca Iacoboni.

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Clicca qui per firmare l’appello rivolto ai leader mondiali.

Francesca Mancuso

Foto: Greenpeace

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