Tap: blitz della polizia, spostati tutti gli ulivi

E’ con un blitz delle forze dell’ordine che si conclude l’espianto degli ultimi 12 ulivi già zollati nel cantiere di San Foca, nella marina di Melendugno. Polizia, carabinieri e guardia di finanza hanno così rimosso le barricate alzate dai cittadini, contro l’espianto e la prosecuzione dei lavori per la Tap.

È con un blitz delle forze dell’ordine che si conclude l’espianto degli ultimi 12 ulivi già zollati nel cantiere di San Foca, nella marina di Melendugno. Polizia, carabinieri e guardia di finanza hanno così rimosso le barricate alzate dai cittadini, contro l’espianto e la prosecuzione dei lavori per la Tap.

Alle due e mezzo di questa notte è arrivato l’epilogo. Quelle barricate create anche con pietre di muretti a secco per impedire il passaggio dei mezzi da lavoro per la realizzazione del gasdotto sono state abbattute e i lavori possono proseguire prima delle pausa estiva.

Poco più di una settimana fa, la sentenza del Tar Lazio aveva confermato che la Regione Puglia non può chiedere il blocco del trasferimento degli alberi secolari di ulivo per impedire i lavori di costruzione del gasdotto Tap. E mentre il governatore Michele Emiliano promette ancora battaglia, la situazione ad oggi è questa.

Gli ulivi sono stati messi in sicurezza, in totale sono 43 e rimarranno in un’altra area di cantiere, contrariamente ai 160 già rimossi che si trovano nella masseria del Capitano nonostante le proteste degli attivisti No Tap. L’ennesima notte di passione dove centinaia di manifestanti hanno raggiunto il cantiere, ma invano.

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Un cordone di forze dell’ordine ha permesso il passaggio solo agli operai, intanto, la Commissione mista non ha ancora dato il parere sull’espianto dei 16 ulivi monumentali, che dovrebbero essere rimossi perché posizionati sulla strada che accede al pozzo di spinta.

Momenti di tensione all’uscita dei cinque camion, ma nessun episodio di grave entità. Slogan e cori hanno fatto da sottofondo all’espianto degli ulivi che secondo la multinazionale svizzera saranno rimessi al loro posto dopo i lavori.

Dominella Trunfio

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