Ilva di Taranto: rischi neurologici per i bambini. Il nuovo dossier del Ministero

Non solo tumori ma anche rischi neurologici per i cosiddetti bambini dell’Ilva, le vittime più colpite dai veleni della fabbrica a carbone più grande d’Europa.

Non solo tumori ma anche rischi neurologici per i cosiddetti bambini dell’Ilva, le vittime più colpite dai veleni della fabbrica a carbone più grande d’Europa.

Un nuovo dossier del Ministero della Salute e presentato mercoledì a Roma. torna a parlare dell’emergenza Taranto. Nei giorni scorsi, vi avevamo dato notizia della scomparsa dell’emendamento secondo cui, il governo avrebbe destinato 50 milioni di euro, per curare i malati tarantini. Soldi letteralmente spariti dalla manovra eppure, sono sotto gli occhi di tutti le conseguenze dell’Ilva.

Mortalità in aumento, patologie respiratorie,del sistema circolatorio e oggi, anche il riscontro di problemi neurologici sui bambini.

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“Per quanto riguarda l’esposizione a metalli con proprietà neurotossiche in fluidi e tessuti di soggetti in età evolutiva (6-11 anni), lo studio dell’Iss di biomonitoraggio e tossicità degli inquinanti presenti a Taranto ha permesso di rilevare una situazione di potenziale presenza di disturbi clinici e preclinici del neurosviluppo nell’area di Taranto, non riconosciuti e non adeguatamente sottoposti ad interventi preventivi, terapeutici e riabilitativi”, si legge nel dossier.

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Una notizia che apre nuovi tristi scenari e che è seguita da qualche polemica. Secondo il team di ricercatori, infatti, “Taranto è inquinata quanto Roma”,sia dal punto di vista della quantità di polveri sottili, che della loro composizione e dell’effetto sulla salute.

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“Ma a Roma – ribatte il governatore della Puglia, Michele Emiliano – non sembrano esserci gli stessi problemi riscontrati soprattutto nei quartieri di Tamburi e Paolo VI, a ridosso dello stabilimento”.

Ancora sui possibili rischi neurologici per i bambini si legge nel dossier:

“Si tratta di un risultato in linea con i dati epidemiologici mondiali sulle patologie del neurosviluppo comprendenti autismo, disturbi dell’apprendimento e del comportamento, che interessano il 10-15 per cento delle nascite. Ma i disturbi osservati sono maggiormente evidenti nelle aree in prossimità delle emissioni industriali calcolata in riferimento ai camini di emissione Ilva, nelle cui adiacenze insistono anche una raffineria ed un cementificio”.

LEGGI qui il dossier completo

Dominella Trunfio

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